I cittadini toscani hanno il ‘paladino’, il difensore dei loro diritti rispetto alla Pubblica Amministrazione. E’ il Difensore Civico, ruolo che oggi ricopre Sandro Vannini (ex presidente del Corecom, il Comitato per le Comunicazioni).

Sandro Vannini e Eugenio Giani
Le istanze presentate
Le istanze presentate al Difensore dai cittadini toscani sono già 300, per un valore di oltre 500mila euro. Per Vannini, intervistato da Telegranducato, si può fare molto di più per far conoscere l’attività di questo organismo. Gli utenti attuali, infatti, provengono prevalentemente dalla Toscana centrale e quindi, con una comunicazione adeguata, si può allargare la platea dei beneficiari.
Il Difensore chiama in causa “i molti rappresentanti delle associazioni di consumatori. Collaboreremo molto, in sinergia, anche per far conoscere il servizio di conciliazione sul sistema delle acque”. E poi, in prospettiva, su gas, luce e soprattutto sanità. Su questo punto è stato ricordato che esistono già convenzioni con Aziende ospedaliere e universitarie: si tratta di attualizzarle arricchendole della possibilità per il cittadino di “avvalersi della consulenza giuridica del medico legale di un’Azienda ospedaliera non coinvolta”.
Diritti e tutele
“Qui si opera per i diritti” ripete a più riprese Eugenio Giani, il presidente del Consiglio Regionale. Ma per avere “un salto di qualità” serve una legge quadro nazionale che dia “maggiori poteri al Difensore in alcune materie, con la possibilità di ricevere risorse aggiuntive per svolgere le conciliazioni, così come avviene per Corecom da parte dell’Agcom”.
Serve un Difensore nazionale
In tv abbiamo sentito anche Lucia Franchini, in carica fino al 2017 e coordinatore dei difensori civici a livello nazionale. Oltre ai numeri sull’attività dell’anno scorso, Franchini ha messo sul tavolo l’impegno profuso per arrivare anche in Italia “all’istituzione del Difensore Civico nazionale”.
Un impegno che Sandro Vannini ora riprende con forza ricordando “l’Italia è l’unico paese che non l’ha istituito”.