Il corpo senza vita di Gino Di Fraia, un pescatore sessantenne di Livorno, è stato recuperato in acqua, vicino alla sua barca, ad un miglio di distanza della costa di Tirrenia.
Il recupero è stato effettuato intorno alle 18 da un’imbarcazione dei Vigili del Fuoco e il cadavere è stato trasportato un'ora più tardi sulla banchina del porto di Livorno.

Il peschereccio di 7 metri
A giudicare dalle prime informazioni si tratta di un incidente. L’uomo potrebbe aver avuto un malore ed essere così caduto in acqua, senza la forza di mettersi in salvo e segnalare la posizione. La sua imbarcazione, che vediamo nella foto sopra al momento del recupero, era il peschereccio "Andrea", di sette metri di lunghezza
L'intervento dei soccorsi è stato attivato da una segnalazione fatta dall'equipaggio di un'altra barca che passava in quella zona. Alcuni pescatori avevano notato l'"Andrea" alla deriva, che procedeva lentamente senza una direzione.
Dalla Capitaneria di Livorno, alle 16.30, sono partite due motovedette e un elicottero si è alzato in volo dalla base di Sarzana per perlustrare quel tratto di mare dall'alto.
I controlli della Guardia Costiera e dei Vigili del Fuoco hanno evidenziato che davvero sull’imbarcazione non c’era nessuno. La barca però aveva le reti ancora a mare ed era in navigazione con il motore acceso.
E tuttavia i soccorritori hanno ispezionato attentamente lo specchio di mare dintorno; hanno visto e recuperato l’uomo, purtroppo ormai senza vita.
Straziante il momento dell'arrivo sulle banchine del porto, dove in serata si sono recati anche amiche familiari del pescatore.