PISA – Credito più accessibile, migliori rapporti di fiducia, restituire speranza e determinazione alle imprese. La Confcommercio della Provincia di Pisa rinnova l'invito.

"Praticamente Banca" iniziativa Confcommercio a Pisa
Insieme alla Camera di Commercio e ad altri soggetti interessati quali CentroFidi, e ODCEC hanno organizzato una conferenza spettacolo all’Auditorium Ricci della Camera di Commercio sulle tematiche di ricollegamento nella triangolazione credito, banca e impresa.
Ad intervenire all’incontro il consulente finanziario Antono Cajelli al quale è stato affidato l’aspetto spettacolaristico dell’evento mentre altri soggetti presenti, tra commecialisti, enti, istituzioni e banche, hanno di nuovo avviato un dialogo di intesa che è stato lo scopo principale dell’appuntamento.
Crisi mondiale e aspetti di caduta degli investimenti, morso del credito, congelamento dei rapporti tra ente erogatore ed impresa che investe.
In dieci anni dall’avvio della grande crisi mondiale, si è verificato un declino dell’economia dovuto alle numerose chiusure e al parziale smantellamento del panorama delle PMI che per l’Italia rappresentano invece il 90 per cento del mondo imprenditoriale italiano.
Una realtà di ampia capacità competitiva e di forte caratterizzazione nel sapersi innovare ma con strutture di piccola portata che non corrispondono agli aspetti produttivi propri di altri paesi componenti l’Unione e di conseguenza non rientranti nella forma mentale e nella riflessione che Confocmmerico e Camera di Commercio chiedono alle fonti di Credito che sono le banche appunto.
Occorre fiducia, rapporto di colloquio alla persona e al territorio nel quale è inserita come ulteriore criterio di valore e soprattutto riaprire la finestra di accessibilità che nel momento più critico ha visto ridotto al massimo.
Questa riduzione, sofferta anche dal terremoto che ha creato vuoti pure nel mondo bancario, ha registrato un maggior flusso delle necessarie liquidità alle macro realtà industriali che in italia rappresentano al massimo il 10% nella creazione di PIL e addirittura il 2% nei numeri di presenza e impiego.
Dieci anni che sono stati vissuti e risolti nelle loro problematiche economiche, occupazionali e di mantenimento di un mercato di movimentazione della liquidità e quindi di consumo, in maniera assolutamente diversa negli altri paesi dell’Unione Europea i quali, tra l’altro, indicano esserne usciti già da tempo perché il saldo positivo del loro PIL è in crescita lenta ma costante almeno dal 2012 mentre in italia il primo segnale positivo è uscito solo con il bilancio di fine 2017.
La necessità impellente è quindi quella di tornare a legami più solidi e reciproca fiducia perché già il 2018 possa indicare quella svolta che davvero permetta l’uscita dal tunnel.
Nei nostri notiziari maggiori dettagli anche con un servizio speciale che andrà in onda prossimamente.