LIVORNO - La Polizia celebra il 166 esimo anniversario della sua fondazione.
Ad onor del vero l'anniversario cadrebbe l'11 di luglio, quando fu istituito per volontà dell'allora Presidente del Consiglio del Regno di Sardegna Conte di Cavour.
Era il 1852 ma la festa è stata fissata a livello nazionale al 10 aprile tramite decreto del Ministero dell'Interno del 1° agosto 2016.
Questo in relazione alla pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del decreto di riforma legge 121/81 che di fatto ha trasformato, smilitarizzandolo, il Corpo di Polizia in Polizia di Stato.
L'incipit per il quale la cerimonia che si è svolta al Cinema Teatro 4 Mori alla presenza delle massima autorità civili e militari del territorio è stato proprio questo percorso di trasformazione.
Riforma che ha proceduto nel tempo e che va sempre più perfezionandosi col fine di creare un rapporto diretto tra intervento e sicurezza per la comunità come istituzione di funzione pubblica.
La cerimonia ha visto il consueto iter di premiazione dei rappresentanti delle varie tipologie della Polizia di Stato che si sono maggiormente distinti.
Cerimonia che è stata fatta slittare di qualche giorno nel pieno rispetto della contemporanea ricorrenza della tragedia del Moby Prince.
Presenti anche rappresentanze delle scuole medie superiori di Livorno in platea.
Nella relazione ufficiale espressa dal Questore di Livorno, Orazio d'Anna, l'indicazione dei molteplici settori nei quali la Polizia opera.
Le voci di consuetudine come la lotta alla micro e macro criminalità, il contrasto al mondo dello spaccio delle sostanze stupefacenti ma nel nuovo ecco salire il compito di operare in materia di Cyberspazio, violenza di genere, immigrazione, sicurezza nell'ambito degli eventi di massa che richiamano alle dinamiche della attenzione al fenomeno del terrorismo fondamentalista.
I numeri mostrano una città che ogni anno segna miglioramenti su diverse voci come il salire di altri fenomeni che in pratica non indicano una mancanza di capacità di intervento, semmai il costante mutare dei tempi.
Cambiamenti in corso che ottengono risposte adeguate la dove si ha la capacità di giudizio di saper stare al passo con queste dinamiche e sapere precederle con i dovuti mezzi, le tecnologie, l'apporto costante e crescente della collaborazione stessa da parte del cittadino.