A Pisa elezioni vicine (e candidati lontani). Tranne uno

La situazione più complicata, in vista delle elezioni comunali del 10 giugno, è quella di Pisa. I partiti sono in ritardo, fino almeno a metà della settimana nessuno dei più importanti aveva espresso un nome certo. E’ vero, manca ancora un mese alla presentazione delle candidature, ma il ritardo accumulato potrebbe pesare (e non poco) durante la campagna elettorale. Adesso il centrodestra, rappacificato (almeno sembra) a Roma, stringe i tempi e spinge il nome di Michele Conti.

Conti è il primo
Manuel Vescovi, Stefano Mugnai e Giovanni Donzelli hanno siglato il patto mercoledì scorso a Roma (annunciato in anteprima nel nostro telegiornale della sera dell’11 aprile) e hanno sciolto le riserve su Conti. L’accelerazione l’ha data il deputato Edoardo Ziello, che sembra aver preso il posto di ‘regista’ della Lega, sostituendo (per ora) la sindaca di Cascina Susanna Ceccardi, alle prese con la crisi di giunta e con le polemiche sul suo presunto abuso. Insomma, potrebbe essere lui a gestire questa fase prima delle elezioni.

Conti si presenta in queste ore, e lo vedremo naturalmente anche su Telegranducato. Fino ad adesso si era trincerato dietro un ‘no comment’, ora si lancerà nella corsa al voto.

Il centrosinistra
Sembra uno psicodramma, quello dei partiti del centrosinistra. Dove il perno (il Pd) vive ancora la confusione del dopo elezioni (e a Pisa ha perso sia la Camera che il Senato).
Ogni ora ci sono novità e rischieremmo di essere smentiti subito se pubblicassimo le ultime indiscrezioni. Il “quasi commissario” Biffoni dovrà ordinare le cose e scegliere, oppure convocare le primarie (il prossimo 29 aprile). Il braccio di ferro è sempre tra Serfogli (candidato ‘in pectore’ da anni), sostenuto dal sindaco uscente, e chi vuole ad ogni costo cambiare (ed è incoraggiato dall’esterno Fontanelli).

Cinque stelle al bivio
Dopo aver conquistato Livorno (e poi Carrara) il Movimento 5 Stelle, forte del grande consenso ricevuto il 4 marzo, punta a vincere ancora. Ma a Pisa il nodo non si scioglie. E inevitabilmente risentirà di quello che accade a Roma. Ne sapremo di più nel fine settimana, dopo la fine di questo giro di consultazione e dopo che sarà stata presa in carico da Di Maio e dai vertici nazionale anche la ‘partita Pisa’.

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