PIOMBINO – Prende forma il piano industriale del gruppo Jindal per le acciaierie, e le anticipazioni dopo il vertice che si è svolto oggi (24 maggio) a Roma inducono ad un certo ottimismo i rappresentanti delle istituzioni e anche i sindacati. ne parliamo nel nostro telegiornale di stasera, 24 maggio.
tutto questo accade a sette giorni di distanza dalla firma del preaccordo per la cessione dell’impianto dagli algerini di Cevital agli indiani di Jindal

Le accaierie di Piombino acquistate da Jindal
Al Ministero oggi erano presenti i vertici di JSW Steel: il consulente in Italia Virendar Bubbar, l’assistente alla direzione generale per la finanza strategica Divyakumar Blair e il general manager per marketing internazionale Narender Sharma. C’erano anche i rappresentanti del Ministero, le organizzazioni sindacali, il sindaco del Comune di Piombino, Massimo Giuliani, il presidente della Toscana Enrico Rossi, il consigliere regionale Gianni Anselmi, il consigliere per il lavoro del presidente Rossi, Gianfranco Simoncini, l'Autorità portuale, il commissario per la ex Lucchini, un rappresentante di Aferpi.
Per il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi sono due le necessità: “dare avvio ad un piano di smantellamento delle parti non più utilizzabili e abbreviare il più possibile i tempi di presentazione dello studio di fattibilità della seconda fase del Piano industriale, che dovrebbe portare alla realizzazione dei primi due forni elettrici e del treno di laminazione per piani".
"Se Jindal - ha precisato il presidente Rossi - darà avvio a breve alla fase di smantellamento, potremmo arrivare all'impiego di altri 200 lavoratori, oltre ai 435 previsti da qui a fine 2018. E, vista la lunga fase di attesa, sarebbe importante che l'azienda riuscisse ad abbreviare i tempi di presentazione di ciò che prevederà la seconda fase , quella dedicata ai nuovi investimenti sui forni elettrici. Se cosi accadrà sarà possibile occupare altri lavoratori. Il nostro obiettivo è infatti quello di far tornare al lavoro tutti gli attuali duemila addetti. E contiamo di riuscirci".
Per ciò che riguarda gli impegni delle istituzioni, il presidente Rossi ha annunciato la convocazione, alla fine della prossima settimana, di una riunione per definire i contenuti dell'Accordo di programma che le istituzioni locali dovranno sottoscrivere, insieme ai Ministeri dello sviluppo economico, del lavoro, dell'ambiente e dei trasporti e ad altri soggetti pubblici, con l'acquirente. Alla riunione il presidente Rossi inviterà anche i sindacati. L'obiettivo è quello di arrivare entro la prima metà di giugno alla firma sul programma che definirà gli impegni della parte pubblica e quelli a carico del privato per favorire la rinascita del polo produttivo di Piombino.
Anche i sindacati appaiono soddisfatti, ma rilevano che ancora non si è entrati nel dettaglio degli investimenti previsti per riportare Piombino a riprendere la produzione di acciaio, né si è accertato il numero dei lavoratori che potranno rientrare in fabbrica nel corso delle varie fasi dell’investimento. In pratica si conosce solo la prima parte del piano, che prevede, per un investimento di 19 milioni, la piena riattivazione dei laminatoi. Per il resto, per il futuro, ci sono state solo anticipazioni delle linee guida.