Rapina in gioielleria, due condanne a Pisa

PISA - Rapina in gioielleria, due condanne . I fatti si Riferiscono al colpo avvenuto la scorsa estate in un negozio alle porte di Pisa. Il gioielliere sparò per difendere la moglie uccidendo uno dei rapinatori, Simone Bernardi. I due sono stati condannati dal tribunale di Pisa a 9 anni e 4 mesi di reclusione con processo in rito abbreviato.

Gabriele Kiflé, 31 anni, di Aprilia (Latina), e Marco Carciati, 43 anni, pisano, erano accusati di tentato omicidio aggravato, tentata rapina aggravata, ricettazione e porto abusivo di arma da fuoco. Il terzo bandito arrestato per quella rapina, Damiano Masi, 39 anni, di Pomezia (Roma), ha scelto di farsi processare con il rito ordinario.

Secondo la ricostruzione della procura, accolta interamente dal giudice per l'udienza preliminare, Kiflé, armato di pistola, entrò poco prima dell'orario di chiusura nel negozio insieme a Bernardi e rivolse l'arma contro la moglie del gioielliere Daniele Ferretti, che si accorse di quanto stava accadendo mentre si trovava nel retrobottega.

Il commerciante, con la sua pistola, legalmente detenuta, intervenne a difesa della moglie e nella concitazione di quei momenti Kiflé sparò per primo mentre Ferretti fece fuoco per difesa colpendo a morte Bernardi e mettendo in fuga i banditi, poi rintracciati e arrestati nei mesi successivi.

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