Unità cinofile da Livorno per Luschra

BRESCIA – Unità cinofile anche da Livorno per trovare la piccola Luschra, la 12 enne autistica dispersa a Serle, nel Bresciano, dal primo pomeriggio di giovedi.

Unità ricerca nel Bresciano VVF

Le ricerche sono iniziate subito dopo l’allarme dato dai familiari alle autorità competenti e da quel momento tutte le forze possibili sono state convogliate nell’area boschiva nella quale cercare.

Una superficie totale di 700 ettari, questa l’area nella quale sono state avviate le ricerche da parte di tutte le unità allertate dal Centro di Protezione Civile Nazionale.

La necessità di accelerare i tempi ha richiesto l’impiego di unità cinofile e su questo profilo anche da Livorno ne è partita una composta da due Vigili del Fuoco del Comando Provinciale insieme ai loro cani addestrati in modo minuzioso.

Unità cinofila VVf Livorno

Maya, l'unità cinofila addestrata da Benedetto Catania VVF Livorno

Le unità che operano da due giorni sono diverse e specializzate in ambiti differenziati.

Oltre ad un elicottero e a droni esploratori, sono presenti squadre SAF (speleo alpino fluviali) e sommozzatori VVF oltre a squadre di volontari, CNAS, Carabinieri forestali.

L’apporto delle unità cinofile ha permesso di circoscrivere l’ambito di ricerca a circa 130 ettari, a partire dall’area poco distante da dove la ragazzina è stata vista l’ultima volta prima di allontanarsi mentre era con altri ragazzi disabili e gli operatori della Fobap (Federazione Bresciana Assistenza Psicodisabili)..

Unità cinofila

Zara, l'unità cinofila addestrata da Corrado Salvadori VVF Livorno

I nemici da sconfiggere sono le centinaia di grotte e buche che circondano il monte San Bartolomeo. Solo le maggiori si snodano nella roccia per 22 chilometri.

Poi ci sono i crepacci, i burroni profondi 50 metri e il freddo della notte.

Il maltempo che si è rovesciato con piogge insistenti sulla zona non è stato di aiuto.

L'acqua che allaga il sottosuolo manca in superficie, ed è uno degli aspetti più preoccupanti.

Sui monti che circondano la vetta del San Bartolomeo non c’è un ruscello, un nevaio, un rigagnolo.

Solo qualche stagno con acqua putrescente.

I soccorritori hanno lasciato lungo i sentieri bottigliette d’acqua e cibo, nella speranza che la dodicenne esca dal bosco e furtivamente le prenda.

 

La Procura di Brescia ha intanto aperto un inchiesta per raccogliere tutti gli elementi sulla scomparsa della bambina.

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