FIRENZE – Gli effetti della lunga crisi economica sull’occupazione e sul sistema delle imprese della nostra regione saranno al centro del prossimo confronto in Consiglio regionale.
Nell’ultima seduta prima di una pausa estiva di poche settimane (la seduta è convocata martedì 31 luglio e mercoledì 1° agosto) dovrà anche essere approvato il rendiconto finanziario del 2017, quello definitivo, una sfilza di numeri per fare il saldo tra entrate e uscite nel bilancio della Regione Toscana.
Ma, appunto, i consiglieri si occuperanno soprattutto delle crisi industriali della Toscana. Sono moltissime quelle aperte, e in gran parte ancora irrisolte.
In verità in questi giorni, come leggete sul nostro sito, almeno una buona notizia è arrivata: si è chiuso l’accordo di programma per Piombino, e le acciaierie ora sono in mano al colosso indiano Jindal, che ha trovato sbocco nell’Europa meridionale dopo averci provato a Taranto.

esterni di Aferpi a-Piombino
Le premesse per un rilancio (comunque difficile, in un percorso ad ostacoli) in questo caso ci sono, per ora non accade invece per le 48 situazioni di crisi aperte sui tavoli istituzionali.
Le più recenti sono quelle della Bekaert di Figline Valdarno (con un comportamento della proprietà definito "inaccettabile") e di alcune aziende importanti del ramo delle costruzioni, di cui parliamo spesso nei nostri telegiornali.
Le aziende coinvolte in queste procedure istituzionali danno lavoro nel complesso a 7400 persone e operano in diversi settori.
Alcune anche in comparti che sembravano al riparo dalla crisi economica: la grande distribuzione, per esempio, o le telecomunicazioni. Evidentemente, purtroppo, anche in settori innovativi e potenzialmente in crescita, c’è chi rallenta. Questo deve essere uno stimolo forte in più per la politica, per le istituzioni.
L’andamento della seduta del Consiglio regionale, con gli interventi di tutti i gruppi politici, sarà seguto da Telegranducato, e i servizi andranno in onda nei telegiornali e, a partire da venerdì 3 agosto, in Regionando.