Assemblea generale della Confindustria Livorno-Massa Carrara

PIOMBINO – L’ Assemblea generale della Confindustria Livorno-Massa Carrara si è tenuta quest’anno a Piombino al teatro Metropolitan.

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Importante riscontro di partecipanti dovuto anche alla ormai consueta presenza del presidente nazionale Vincenzo Boccia.

E’ stato proprio il presidente Boccia a concludere due ore di interventi partendo dalla “strumentalizzazione” che è stata fatta recentemente sul suo discorso a Vicenza.

“Occorre chiarezza da parte di tutti partendo dal Governo e alla chiarezza deve essere affiancato equilibrio fra consenso e sviluppo. Siamo il secondo paese manifatturiero d’Europa, vorrebbero scavalcarci facendo pressioni industriali.

Dobbiamo difenderci da Cina, Usa e Francia. Confindustria, ha detto ancora Boccia, rappresenta 160 mila imprese nazionali che guardano, confrontano, valutano giornalmente le manovre del Governo. Ci stiamo facendo delle domande: lo sforamento del debito crea occupazione e crescita?. Lo valuteremo perché la nostra associazione valuta i provvedimenti, non i politici. Non partecipiamo per nessuno dei partiti dell’arco costituzionale. Torino-Lione, fondo di garanzia, piano per i giovani, il dopo Brexit, abbiamo davanti queste sfide e vogliamo vincerle”.

L' Assemblea generale della Confindustria è iniziata con i saluti portati dal sindaco di Piombino Massimo Giuliani, che ha parlato della lotta portata avanti dagli operai metalmeccanici e della sospirata apertura di Jindal per l’acquisto di Aferpi,
dello sviluppo del porto e della crisi che tarda a lasciare anche a causa di promesse ferme da 35 anni come la bretella della 398 e il mancato potenziamento della ferrovia. “Pare che una luce in fondo al tunnel la si dovrebbe vedere nel prossimo appuntamento del Cipe: ci meritiamo una felice conclusione”.

E’ salito quindi alla tribuna il presidente Alberto Ricci che ha svolto una relazione, dettagliata e precisa.

“Abbiamo voluto presentare in apertura un video sull’Europa, per sottolineare la rilevanza del dibattito sulla riforma dell’Eurozona e l’importanza di arrivare a una proposta italiana strutturata. Si tratta, infatti, di un argomento strategico per l’Italia e per tutti i cittadini europei, perché se l’Area Euro funzionerà meglio, l’economia potrà procedere con un ritmo migliore, produrre maggior crescita, stabilità e favorire la ripresa di aree, come la Costa Toscana, che ancora mostrano i segni lasciati da anni di crisi.

E’ in questo contesto, ha proseguito Ricci, che si inquadra la nostra scelta di svolgere l’Assemblea a Piombino. La firma dell’accordo con cui le Acciaierie Aferpi sono passate al gruppo Jindal è un evento da celebrare, in quanto si tratta di un passo concreto e determinante per la ripresa e la salvaguardia dell’attività industriale manifatturiera di tutto il territorio.

Ci sono finalmente nuove prospettive, dopo anni di profonda incertezza. I lunghi anni di crisi hanno segnato pesantemente tutto il nostro territorio, provocando ingenti ripercussioni sulla rete di fornitura delle piccole e medie imprese, che, tuttavia, hanno resistito con tutte le loro energie per fronteggiare la mancanza di lavoro. L’auspicio è quello che la ripresa occupazionale delle Acciaierie possa ridare ossigeno anche all’ occupazione nell’ indotto.

Aferpi, come gli altri grandi impianti manifatturieri presenti nel comprensorio di Piombino, insieme alla filiera di PMI con cui rappresentano un sistema unico, sono parte di un patrimonio in grado di incidere sulla competitività dell’intero Paese a livello internazionale. Infatti, Piombino è il secondo polo siderurgico d’Italia.
Per questo, fin dal 2008, dal primo manifestarsi della crisi della ex Lucchini, la nostra Confindustria ha messo in campo tutte le proprie risorse per essere a fianco delle imprese e favorire la continuità aziendale delle Pmi dell’indotto per il riavvio dell’industrializzazione.

Il successo dell’operazione con Jindal è stata la più nitida conferma del fatto che il gioco di squadra fra Istituzioni, Industria e Sindacati rappresenta l’asset principale anche per il futuro e deve proseguire, in modo da recuperare tutto il tempo perso in questi lunghi anni, velocizzando l’attuazione del piano industriale. Per il rilancio dell’economia di questo territorio, restano in ogni caso strategici anche l’insediamento del polo di smantellamento navi della Piombino Industrie Marittime, della base logistica della Baker Hughes, una società General Electric - Nuovo Pignone, insieme alla reindustrializzazione di ArcelorMittal e al consolidamento di Tenaris Dalmine.

Purtroppo, ad oggi, non abbiamo certezze sul completamento delle opere per assicurare la fornitura delle utlities, il che non permette la concretizzazione degli investimenti richiamati. Non vorremmo doverci accorgere che, a causa di queste carenze, le aziende interessate decidessero di localizzare le attività in territori più attrattivi. Sarebbe, ha proseguito Ricci, una sconfitta per tutto il territorio, le Istituzioni, le
associazioni e i sindacati, ma soprattutto per quella politica che non sarebbe stata capace di trasformare le buone intenzioni in fatti concreti. Auspichiamo che ciò sia solo un brutto presentimento, indotto dal
desiderio di vedere una nuova fase di sviluppo per questo territorio.

A tale proposito, ricordo che sulla nostra costa sono stati sottoscritti tre Accordi di Programma: nel 2014 per Piombino; nel 2015 per Livorno; nel 2017 per Massa Carrara. Questo, fino ad oggi, tuttavia, non ha modificato lo scenario che conserva ancora serie criticità, perché gli obiettivi contenuti negli accordi di programma sono ancora in larga parte da raggiungere.

La portualità, considerata centrale per tutti e tre gli accordi, stenta anch’essa a dispiegare i risultati che ci saremmo attesi, per il lungo protrarsi degli iter procedurali necessari. Come abbiamo più volte paventato, si sono manifestati tutti i limiti della riforma portuale che ha portato all’ accorpamento dei porti di Piombino e Livorno, lasciando inspiegabilmente fuori Marina di Carrara, aggregata forzosamente a La Spezia, con conseguente smembramento del Sistema portuale Toscano e ripercussioni sul Pil regionale.

Il porto di Piombino, dotato di alcune banchine con fondali fino a 20 metri, potrebbe essere uno degli asset strategici per la reindustrializzazione del territorio, potendo svolgere una funzione trainante per la logistica del sistema produttivo. Tuttavia, come dicevo, sono essenziali ulteriori investimenti e in particolare infrastrutture adeguate per consolidare le attività produttive già esistenti e per attrarre nuovi investitori, soprattutto nell’area portuale.

Il completamento della S. S. 398 e la realizzazione della bretella di collegamento al porto hanno una valenza strategica, sia per il rilancio degli investimenti, sia per la tutela della sicurezza, per Piombino e per tutta la Val di Cornia. Invece continuiamo a registrare ritardi e impedimenti che ne rinviano di volta in volta la realizzazione. A questo proposito, diamo atto al sindaco Massimo Giuliani dell’impegno profuso sulla questione e di aver segnalato più volte ai vari ministri che negli anni si sono succeduti al dicastero delle
Infrastrutture e dei Trasporti, gli snervanti rinvii della 398, dovuti a tecnicismi procedurali che nulla hanno a che vedere con il progetto portato avanti a livello istituzionale.

Ne consegue la mancata integrazione del porto di Piombino con quello di Livorno, che sarebbe dovuta scaturire dal protocollo a suo tempo sottoscritto, per cui permangono numerose carenze nella precisazione di ruoli e competenze funzionali a implementare le potenzialità e gli investimenti attualmente in attesa di essere realizzati”.

Proseguendo sul tema portualità e logistica, il presidente Ricci ha detto che “continuiamo a nutrire, inoltre, preoccupazioni circa le procedure per la realizzazione della darsena Europa, asse portante dell’Accordo di Programma di Livorno, pur apprezzando l’impegno del Presidente dell’AdSp Corsini.
Il Comitato tecnico, istituito per il monitoraggio del progetto, purtroppo non ha impresso quel cambio di passo che era stato auspicato, in quanto il ritmo con cui si procede non corrisponde certamente all’esigenza di recuperare il tempo perso in tutta la prima fase di progettazione, successivamente azzerata e riprogettata. Rispetto a tali ritardi, si è potuto procedere, anche grazie all’intervento diretto dei terminal Lorenzini e Tdt, all’allargamento del canale di accesso che ha consentito per la prima volta l’entrata di portacontainer con 9000 Teu a bordo”.

La relazione del presidente si è quindi concentrata sui problemi dell’isola d’Elba, sulle bonifiche Sin – Sir, sul settore lapideo e su Industria 4.0 per concludersi con un accenno alla formazione, al Gruppo Giovani e un ringraziamento a colleghi e imprenditori per la loro disponibilità e il prezioso supporto con il
quale hanno contribuito alle iniziative descritte e “un sentito ringraziamento al nostro direttore generale e a tutti i collaboratori della struttura di Confindustria Livorno - Massa Carrara, che sono riusciti a far fronte in maniera costante, con professionalità e dedizione, ai numerosi impegni che sono stati chiamati ad affrontare”.

Nella parte centrale dell' Assemblea generale della Confindustria, una tavola rotonda sulla “Reindustrializzazione della costa toscana” condotta dal collega Cesare Peruzzi alla quale hanno partecipato Gianni Anselmi presidente della II Commissione regionale sulle attività produttive, Stefano Casini Benvenuti direttore Irpet, Giacomo Giannarelli presidente del Gruppo consiliare Movimento 5 Stelle toscano e il sen. Manuel Vescovi segretario nazionale della Lega Toscana.

Nel Tg delle 20:30 di oggi 2 ottobre un servizio sull' Assemblea generale della Confindustria.

Uno speciale sull' Assemblea generale della Confindustria andrà in onda domani  3 ottobre alle 21:40 su Telegranducato, e sarà visibile in diretta anche sulla Live Tv.

 

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