FIRENZE – La Toscana chiede più autonomia e, per quanto riguarda le infrastrutture, il rispetto delle scelte della Regione. Lo dice il presidente del Consiglio regionale Eugenio Giani nella conferenza di fine anno, rispondendo alle domande dei giornalisti. La sfida delle infrastrutture – commenta – è quella della crescita: “non si può dire di no alla seconda pista di Peretola o alla tva e al corridoio tirrenico solo perché il governo è di segno opposto”. Per Giani la continuità amministrativa è un valore irrinunciabile. Lo è anche l’autonomia differenziata, quella che stanno ottenendo già Lombarda e Veneto, e che dovrebbe presto essere concessa anche alla Toscana.

Più autonomia e rispetto per la Toscana, chiede il presidente del Consiglio regionale Eugenio Giani
Le cifre del lavoro di un anno
Nell’anno che sta finendo sono state approvate 60 leggi e 112 delibere, “che danno il ritmo di una attività intensa, legata a tanti momenti capaci di interpretare la toscanità, dalle crisi aziendali agli eventi sul territorio”. Notevoli anche le percentuali delle presenze in aula: il 93% dei consiglieri, il 47% (e senza obbligo formale) per gli assessori.
Tra i momenti vissuti dal Consiglio il presidente ha ricordato i processi di fusione dei comuni, che però hanno registrato una di munizione del consenso, accanto a leggi importanti come il testo unico sul commercio e il dibattito sull’aeroporto.
L'augurio per il nuovo anno
Infine un ringraziamento a tutti “per l’impegno e il lavoro, a partire dai consiglieri che hanno svolto sì attività di parte ma soprattutto hanno onorato l’istituzione che rappresentano”. Al nostro microfono il presidente ha infine augurato ai toscani un anno di solidarietà e di sviluppo, “per vivere appieno la comunità e continuare a fare della Toscana un punto luce, di avanguardia e efficienza per tutto il Paese”. Un grazie speciale è andato agli operatori dell’informazione, per l’attenzione continua e la capacità professionale nel fare da filtro tra istituzioni e cittadini.
Grandi eventi nel 2019
Giani ha ricordato alcuni nuovi appuntamenti, già in calendario per il 2019. Questi i tre principali anniversari: i 500 anni dalla morte di Leonardo da Vinci, “genio dell’umanità”; i 500 anni dalla nascita di Cosimo I dei Medici e in contemporanea i 450 anni dalla costituzione del Granducato di Toscana; i 250 anni dalla nascita di Napoleone Bonaparte, “per rafforzare le sue radici nella nostra regione”, ha spiegato il presidente.
“Come ogni anno, il primo gennaio mi tufferò in Arno, come segno di purificazione e come azione benaugurante per tutti”, ha annunciato Giani, parlando della bellezza della Toscana, grazie non solo ai suoi 274 Comuni, ma ai suoi mille borghi: “una bellezza che mi porto dentro”, ha concluso il presidente.