Strage di delfini, è colpa del ‘morbillo’

Anche i delfini prendono il 'morbillo'. Ed è la malattia che ha provocato i numerosi decessi di queste ultime settimane. Lo aveva anticipato in qualche modo un’esperta dell’Arpat al telegiornale di Telegranducato. Ora è arrivata la conferma alle parole pronunciate da Cecilia Mancusi, biologa marina. Il Mobillivirus appare dunque la causa più probabile dei numerosi decessi dei delfini spiaggiati sulle coste toscane nel corso degli ultimi mesi.

Lo dicono le analisi degli organi prelevati a quattro delfini morti, all’Elba, a San Vincenzo, a Baratti, a Viareggio. In tutti i casi gli esperti hanno rilevato "una importante positività per il Mobillivirus dei cetacei (CeMV)", che evidentemente colpisce soltanto i cetacei ed è patogeno solo per questi animali.

Dalla Regione Toscana rilevano che episodi analoghi c’erano stati già nel 2013 e ancora nel 2016 che avevano interessato soprattutto la specie “Stenella striata".

Le ragioni del contagio

Il contagio – dicono gli esperti - si trasmette attraverso il contatto fisico. Per questo, al momento, non sembrano esserci pericoli ambientali. Ora si attendono gli esiti della altre autopsie effettuate e delle analisi ecotossicologiche portate avanti dall'Università di Siena su richiesta della Regione Toscana”.

Da gennaio ad agosto 2019 sono stati recuperati 37 cetacei spiaggiati (l'ultimo proprio la mattina del 9 agosto, ritrovato davanti alla foce del Serchio). Il picco si registra nel mese di giugno con 21 delfini spiaggiati (15 tursiopi, 4 stenelle e due animali di specie indeterminata per la cattiva conservazione delle carcasse), quasi il 60% del totale da gennaio.

Il picco nel mese di giugno

Tutti questi episodi hanno generato preoccupazione e allarme. Da un lato le autopsie fugano ogni dubbio: non sembrano esserci pericoli per l’ambiente e tanto meno per l’uomo. Andranno verificate fino in fondo le cause di questo contagio per evitare che la strage prosegua.

Nei nostri telegiornali, in questi giorni, approfondiremo la questione e ascolteremo i pareri di altri esperti.

Foto: Toscana Notizie

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