ALTOPASCIO – Castruccio è tornato! Una pagina epica della storia della Toscana riemerge dagli scavi archeologici condotti nel Comune di Altopascio con il ritrovamento di una spada impiegata nell’omonima battaglia del 1325.
Viene indicata come battaglia di Altopascio ma il quadrante dove gli scavi archeologici sono tuttora in corso è collocato a Badia Pozzeveri, sede di una antica abbazia camaldolese.
Lo scavo ha restituito una piccola spada costituita d aun blocco unico di metallo tra lama, elsa, cordolo e pomo, ma più che una spada andrebbe indicato come pugnale grosso, detto “Baselardo”.
Uno strumento tipico degli uomini d’arme del XIV secolo, il Baselardo veniva impiegato come estrema difesa personale ma anche come strumento di “misericordia” per porre termine alla vita di coloro che rimanevano feriti in modo grave sul campo di battaglia.
A questo punto ecco tornare alla memoria Castruccio Castracani degli Antelminelli, Signore di Lucca e poi anche di Pisa e di una altra serie di città e castellanie che nutrirono il sogno di Castruccio.
Fedelissimo alla fazione Ghibellina e personaggio politico di grande astuzia e ambizione.
Castruccio ebbe una fulminante carriera che lo portò ad essere intimo consigliere dell’Imperatore Ludovico il Bavaro che lo premiò con numerosi incarichi e ruoli di rango.
Il sogno di Castruccio Castracani era quello di unire la Toscana in un solo dominio signorile, giocando di anticipo su quanto sarebbe accaduto due secoli dopo ad opera dei Medici, anzi qualcosa di più.
Nel settembre 1325 la zona di Badia fu occupata dalle truppe guelfe costituite da fiorentini e angioini, comandati da Raimondi di Cardona.
Contro la fazione guelfa si mosse la compagine ghibellina comandata da Castruccio Castracani la cui scelta tattica in battaglia fu vincente.
Castruccio aveva meno fanteria e più cavalleria e giocò su questo.
Mosse all’attacco la propria fanteria e gli avversari gli si diressero addosso giocando sulla superiorità numerica, ma all’improvviso la linea dei fanti si aprì sui lati e condotta dallo stesso Castruccio, arrivò in massa la cavalleria, concentrata su un punto solo.
Lo schieramento guelfo cedette, la cavalleria passò e si aprì sui lati in pratica circondando il nemico su ogni lato e fu una disfatta totale.
La vittoria di Altopascio aprì a Castruccio il dominio su tutta la Toscana, ma ahimè questo potere non era ancora consolidat e si basava sulla capacità personale piuttosto che su una oliata struttura di gestione di governo.
Due anni dopo scoppìò una insurrezione che coinvolse Pistoia, Firenze e altri centri della Toscana, Castruccio che era a Roma come Vicario imperiale nella capitale, partì immediatamente per prendere in mano la situazione.
Lungo il tragitto però fu colto da infarto e morì che aveva 46 anni.
L’idea di una Toscana unita e forte morì con lui, rimanendo sopita ancora per due secoli.