Confindustria: ‘Facciamo un’alleanza per il territorio’

“Un’alleanza per il territorio” è la proposta di Confindustria Livorno Massa Carrara ed è anche il titolo della sua assemblea generale che si è svolta a Livorno, alla Camera di Commercio, oggi venerdì 6 dicembre.

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Misure eccezionali per le province costiere

Dopo i saluti di Riccardo Breda, presidente della Camera di Commercio, ha preso la parola Alberto Ricci, presidente di Confindustria Livorno Massa Carrara. “La costa toscana ha ottime potenzialità ma servono scelte concrete e misure eccezionali”. Quelle misure a cui pensano anche i sindaci. Livorno per esempio sta inseguendo l’obiettivo di diventare “Zona Economica Speciale” e, annuncia in tv il sindaco Luca Salvetti, ci sono i primi segnali di apertura da Roma.

I temi più importanti evidenziati da Ricci riguardano alcune vecchie questioni: le infrastrutture (soprattutto il corridoio tirrenico e la Darsena Europa del porto di Livorno), l’energia, le utilities, le bonifiche.

 

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I temi dell'assemblea in tv

Nei telegiornali di oggi 6 dicembre abbiamo cercato di cogliere alcuni aspetti di rilievo degli interventi e del confronto che poi si è sviluppato. Lunedì al termine dei nostri telegiornali (dunque alle 15.10 e alle 21.10) ci sarà un ampio servizio con i pareri del presidente e del direttore di Confindustria Livorno Massa Carrara, del direttore dell’Irpet, dei sindaci di Livorno, Piombino e Carrara. Proprio i sindaci hanno sottosecritto anche formalmente questo 'patto di alleanza' con Confindustrai per lo sviluppo dei loro territori.

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La relazione del presidente Ricci

Qui tutta la relazione di Alberto Ricci (presidente Confindustria Livorno Massa Carrara).

La fascia costiera della Toscana possiede potenzialità di alto livello, sia in termini di
produzioni, sia in termini di risorse umane. Tutto questo costituisce un insieme di fattori
che, se adeguatamente supportati, sarebbero in grado di incrementare gli investimenti e
conseguentemente aumentare l’occupazione.

Tante volte abbiamo richiesto che venga declinata una gerarchia di priorità rilevanti per il
sistema industriale, tali da imprimere uno slancio alla reindustrializzazione. L’elenco si può riassumere in questi pochi punti: infrastrutture, energia, utilities, bonifiche.
Dobbiamo diventare “tifosi” accaniti di un nuovo sviluppo dei nostri territori e per questo
ci misureremo con la determinazione che occorre, che è la stessa che ci ha portato a
resistere fino ad oggi alle crisi economiche e, purtroppo, anche climatiche.

Occorre sostenere il consolidamento e lo sviluppo rendendo attrattivo il territorio per nuove iniziative, anche affiancando programmi di retention, che possano dare ulteriore impulso ai piani industriali.

Crediamo fermamente che la sinergia tra le Multinazionali e le PMI di subfornitura
rappresenti un fattore competitivo fondamentale per favorire nuova conoscenza, per
implementare il trasferimento tecnologico, per spingere all’introduzione di processi
produttivi innovativi e, soprattutto, per stimolare l’accesso a reti di produzione
internazionali e a nuovi mercati, così da rilanciare l’intera economia industriale del nostro
territorio.

È per questo motivo che, valutando quali obbiettivi individuare per lo svolgimento
dell’Assemblea annuale, abbiamo deciso di scegliere proprio quello del consolidamento
del sistema industriale esistente, poiché è dalla garanzia della continuità produttiva
delle imprese già insediate che possiamo basare le linee di sviluppo futuro.

Il Coordinamento Multinazionali e Grandi Imprese di Confindustria Livorno Massa Carrara, che abbiamo costituito appositamente, raggruppa un totale di ben cinquantacinque unità produttive, con novemila addetti ed un fatturato di nove miliardi di euro, collocando la nostra realtà al secondo posto in Toscana, dopo Firenze.

La nostra proposta è quella di un’alleanza di territorio finalizzata a condividere un
piano a medio termine per il rilancio della costa toscana, che incrementi le
occasioni di occupazione qualificata e favorisca gli investimenti in infrastrutture e
innovazione, in grado di rimettere in moto l’ascensore sociale, puntando sulla
formazione, le competenze, il merito.

Infrastrutture e intermodalità sono ulteriori asset strategici per innescare la
reindustrializzazione della fascia costiera della Toscana.

Il sistema portuale rappresentato da Livorno, Piombino e Carrara è senza dubbio uno
dei motori di sviluppo su cui puntare, per garantire al sistema produttivo di poter dispiegare le potenzialità insite nella rete infrastrutturale e nel sistema intermodale di cui disponiamo.

L’ammodernamento delle infrastrutture portuali, ferroviarie e stradali, presenti lungo
la costa, deve essere considerato come precondizione di una crescita economica stabile
che sappia contenere le inevitabili crisi congiunturali.

La sfida vera resta l’accelerazione delle procedure: un esempio per tutti è la Darsena
Europa, la cui mancata realizzazione farebbe escludere il porto e con esso tutta la
Regione dalle principali rotte commerciali.

Da tutto questo emerge, ancora una volta, la necessità di forti alleanze territoriali tra
categorie economiche e Istituzioni, per completare la rete infrastrutturale, che presenta
notevoli lacune, quali il mancato completamento del corridoio autostradale tirrenico e gli
insufficienti collegamenti ferroviari con l’alta velocità.

Sarà infatti decisivo il ruolo delle Amministrazioni locali per quanto riguarda le
infrastrutture, l’approvvigionamento energetico, i costi delle utilities con i loro criteri di
tariffazione e quelli per lo smaltimento dei rifiuti.

Esiste, oramai da anni, un magma impregnato di ideologia del “NO a tutto”, professata
dai cattivi maestri sostenitori della decrescita felice, responsabili del paralizzante
formalismo burocratico.

Eppure siamo la stessa Nazione dove in un tempo non poi così lontano, si costruivano
autostrade, porti ed aeroporti, e per questa ragione i protagonisti di allora, tra gli anni ’50 e ’60, furono chiamati “capitani coraggiosi”.

Dalle nostre parti invece, in più di mezzo secolo, non siamo riusciti a completare
nemmeno un tratto minore di quell’Autostrada, grazie a veti incrociati di una politica
malata, subornata da congreghe di vacanzieri maremmani, ambientalisti a senso unico.
Altri celebri casi di tempi biblici per realizzare, o meglio non realizzare, essenziali opere
infrastrutturali non mancano. Basti pensare che per individuare l’ente competente alla
riparazione dell’avvallamento del tratto della FI.PI.LI., che doveva penetrare nel porto di
Livorno, ci sono voluti più di nove anni. Le procedure non sono andate meglio per la
realizzazione della S.S. 398, così come per le bonifiche dei SIN e dei SIR.
Si potrebbe proseguire con i lavori per il microtunnel per ampliare il canale di accesso in
porto di cui si è perduta ogni traccia e potremo continuare di questo passo.

Per guardare avanti dobbiamo decidere tutti insieme di cambiare mentalità e
abbandonare logiche di protezionismo, comunali o provinciali che siano, per disegnare
strategie aventi come riferimento geografico nuove Aree Vaste.
Le condizioni ci sono, ed in qualche caso abbiamo già sperimentato positivamente la
disponibilità delle Amministrazioni a condurre istruttorie con tempi tecnici
predeterminati.

Fino ad oggi, purtroppo, sulla fascia costiera della Toscana, pur essendo stati decretati
due Accordi di Programma, a Livorno e a Piombino, per aree di crisi complessa ed un altro
a Massa per area di crisi, non siamo riusciti a valorizzare gli effetti positivi di tali accordi.
Un’azione integrata dei Comuni direttamente interessati potrebbe generare un modo
efficace di progettare gli interventi infrastrutturali ed utilizzare pienamente i diversi
canali di finanziamento.

Sono certo che gli Amministratori - che ringraziamo per essere intervenuti quest’oggi –
possono essere i registi convinti del progetto di alleanza, così da far crescere il
“tifo” per i rispettivi territori e raggiungere gli obbiettivi attesi soprattutto per le
giovani generazioni.

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