LIVORNO – Il Mare occupa gran parte della superficie del pianeta, occuparsi della sua cura è la prima emergenza ambientale su cui operare, questo l’incipit di Racconti del Mare, promosso dal CIBM.
Il CIBM è il Centro Interuniversitario di Biologia Marina fondato nel 1967 e costituito dal Comune di Livorno e sette Atenei: Pisa, Siena, Firenze, Bologna, Modena-Reggio Emilia, Torino, Cagliari.
Attraverso i propri laboratori è coinvolto in programmi di ricerca avanzata sulle scienze del mare in ogni loro aspetto,
I Racconti del Mare sono una iniziativa che è stata indirizzata a tre particolari “utenze” della società; i ragazzi, i titolari degli stabilimenti balneari e i pescatori.
Ciascuna di queste tipologie ha portato il proprio contributo di riflessione e nel contempo ha ulteriormente incrementato la propria sensibilità in fatto di cura e attenzione al mondo marino.
Il periodo è particolarmente significativo e oramai lontano da forme di educazione etica e di spiritualità ambientale che accoglieva una percentuale sensibile della società.
Ora il problema della salvaguardia del pianeta è divenuto prioritario.
Lo evidenzia la Agenda 2030 promossa dall’ONU ma soprattutto il primo tema affrontato dal neo Commissario dell’Unione Europea, Ursula Von der Layen.
Il Commissario ha lanciato come priorità assoluta dell’Unione Europea il Green Deal indicato come “Just Transition Mechanism”, ovvero la necessaria fase di transizione per cambiare le politiche energetiche dell’umanità in modo radicale e raggiungere l’impiego delle rinnovabili totalmente.
Lo spieghiamo nei nostri notiziari che possono essere seguiti su Mobile in contemporanea con la diretta di Live Tv.
Saranno necessari oltre 100 miliardi di euro di investimenti ma occorre usarli, trovarli, impiegarli e per questo è necessaria la ricerca, l’innovazione e una maggiore sensibilizzazione perché il lavoro sia corale e le resistenze, ottuse, decadano.
L’Indice 2020 della Climate Change Performance da una sorta di pagella in 100 esimi suddivisi tra Trend delle emissioni, efficienza energetica, energie rinnovabili, politica climatica.
Non ci sono Stati con piena votazione e questo comporta la necessità di insistere sull’opera di convincimento con ogni iniziativa possibile, nel suo micro Racconti del Mare può essere un esempio.
L’Italia compare con un punteggio medio, poco oltre i 53/100 e si colloca al 26 esimo posto con tendenza a scendere anziché a salire.
Altri paesi della Unione occupano posizioni più elevate: Svezia, Danimarca, Regno Unito, Lituania, Finlandia, Norvegia, Lussemburgo, Malta, Lettonia, Francia, Germania.
Anche l’India è entrata in piena pagella con un pregevole 9° posto e a sorpresa si risveglia il gigante cinese che in soli cinque anni da zero ha raggiunto la 30 esima posizione a livello mondiale con 48/100.
Non siamo ancora a livelli accettabili e l'’impegno deve concretizzarsi maggiormente.
Il traguardo primario è il 2030 e a totale liberazione dalla dipendenza da idrocarburi per il 2050.
Occorre spiegare al mondo , usando un esempio più comprensibile, che stiamo giocando una finale di partita di calcio valevole per i mondiali.
Stiamo perdendo e il primo tempo si è concluso, nella ripresa l’impegno deve essere titanico per sperare di raggiungere il pareggio e forse farcela ai supplementari.