Infrastrutture, la sfida (e l’attacco) di Rossi

Comincia il nuovo anno e si riapre con la sfida delle infrastrutture. Sono le solite di sempre: il corridoio tirrenico, il porto di Livorno, l’aeroporto di Firenze. Due di queste chiaramente riguardano la parte della regione che corre meno, la costa, da Massa Carrara a Grosseto.

La provocazione di Rossi

La questione stavolta l’ha innescata Enrico Rossi, il presidente in scadenza della Regione Toscana. Che poche settimane prima del voto che lo portò per la seconda volta a diventare governatore, nel maggio del 2015, firmò un accordo di programma con il governo guidato da Matteo Renzi proprio sul rilancio della provincia di Livorno, la grande malata della costa con addirittura due aree di crisi nazionale, Livorno e Piombino.

Quell’accordo aveva il suo perno nella nuova Darsena Europa. Certo, un progetto diverso da quello rivisto e corretto qualche anno dopo. Ma Rossi adesso  se la prende per i ritardi e nel mirino ci finisce il presidente dell’Autorità di sistema portuale. Lo ha detto in una lunga intervista al Corriere fiorentino, lamentandosi che lo stesso governo Renzi non avesse fatto abbastanza per la Toscana. E subito è stato rimbrottato da Riccardo Nencini, l’ex viceministro proprio alle infrastrutture.

Il paragone Rossi lo fa con il porto di Piombino, dove invece, essendo lui commissario, i lavori sono stati fatti e portano già ai primi risultati (evidenziati perlatro a Telegranducato anche dal sindaco di Piombino, Francesco Ferrari).

Il corridoio tirrenico e gli aeroporti, infrastrutture strategiche

Poi c’è la questione della tirrenica. Prima doveva essere un'autostrada ora forse più semplicemente potrà essere superstrada a quattro corsie, per tutto il tratto fino a Civitavecchia. Una delle infrastrutture certamente strategiche per la Toscana.

Questione irrisolta da decine di anni, che ha mobilitato tre mesi fa tutte le categorie in una grande manifestazione a Grosseto. Da allora non è accaduto praticamente nulla di nuovo.

E poi c’è l’aeroporto. Quello di Firenze che senza uno sviluppo rischia di essere bloccato anche dalla nebbia, come è accaduto nel fine settimana. Ma anche quello di Pisa, gestito dalla stessa società e che fa registrare per la prima volta qualche segnale preoccupante. Tanto che il Comitato Piccoli azionisti e gli Amici di Pisa, in queste ore, parlando del calo di passeggeri dell’1,7% per il Galilei nei primi 11 mesi del 2019 (mentre Firenze è salito del 4%) con punte negative a giugno e luglio, tirano in ballo il problema del Pisamover.

Insomma, il treno veloce tra l’aeroporto e la stazione di Pisa potrebbe subire un altro contraccolpo negativo. Michele Conti, il sindaco, auspica che Toscana Aeroporti diventi il gestore del parcheggio e del servizio. Ma per ora resta un auspicio.

Un ampio servizio è nei telegiornali del 6 gennaio di Telegranducato (qui in diretta web).

 

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