LIVORNO - Moby Prince, una ferita ancora aperta. Oggi più che mai. Poche ora fa è stata consegnata al Presidente del Comitato Moby Prince 140,una scatola di cartone di piccole dimensioni.
All'interno occhiali, fibbie, bottoni, dentiere, fotografie che raccontano di momenti felici. Fotografie perfettamente conservate. Non c'è traccia di fuoco, non c'è traccia di calore su quegli oggetti. Tutto chiuso ermeticamente all'interno di buste di cellophane spillate. Un mistero che dura da 29 anni , una commissione parlamentare d'inchiesta che ha lavorato per mesi fino a decidere di riaprire il caso per arrivare a una verità. Certamente il ritrovamento della scatola avvenuto molti anni dopo aggiunge qualcosa a tutta la storia.
Molte domande da fare. Se le pongono i familiari come Loris Rispoli che quella notte perse la sorella, imbarcata sul Moby Prince. E non solo lui. Gli effetti personali saranno destinati in parte anche all'Armadio della Memoria , un progetto della Regione di cui il consigliere regionale Francesco Gazzetti si è fatto promotore per ricordare le tragedie che attendono di conoscere ancora una verità.
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