LIVORNO- Un benvenuto colossale da parte di un Modigliani gigante che campeggia alla parete del grande Silos del porto cittadino.
Un enorme telone di 250 m2 che mette insieme una delle opere pittoriche più famose dell’artista e lo stesso Amedeo Modigliani gigantesco e posto con disinvoltura con una gamba su un muretto.
Posizione scelta e non a casa perché sembra proprio che sia nei pressi di una bitta di approdo e attenda la gente scendere.
L’idea sarebbe proprio questa, quella voluta da un lavoro di intesa tra l’Amministrazione Comunale, la ADSP, la CCIAA e per loro la Porto Immobiliare per poter pubblicizzare nel migliore dei modi l’artista di fama mondiale e l’orgoglio di averlo visto nascere e crescere a Livorno.
Non si tratta di una corsa contro il tempo dovuta allo scampolo di giorni che rimangono per la mostra in corso al Museo della Città.
Questo no perché siamo al Sold Out e davvero non c’è più posto, piuttosto è il voler ricordare che questo è il centenario della morte dell’artista e che per tutto l’anno sarà ricordato con ogni evento possibile.
Non solo, profittando della presenza di questo manufatto che viene indicato come “elemento di archeologia industriale” e quindi costruzione da poter ristrutturare, restaurare, rivisitare ma non abbattere e quindi ecco una idea geniale.
Livorno si affaccia al turismo come luogo di approdo in quanto porto della Toscana ma anche come scelta sulla quale fare anche sosta e conoscerla da vicino.
Ogni anno, ogni evento che sia di rilievo potrebbe e l’intenzione è quella, avere un grande volto che dall’orizzonte marino saluta e dice a chi viene cosa potrà trovarvi.
L’allestimento è stato curato dalla Acrobatic System, una squadra che non teme altezze e grandezze e ha potuto realizzare questo grande pannello di 36 metri di larghezza per 12 di altezza dove il Modigliani gigante saluta dalla sua città.
Una città che accoglie 2 milioni di visitatori l’anno.
Se solo si fermasse a far visita alla città dei quattro mori solo il 10%, avremmo 200.000 presenze, il doppio di quanto già registrato alle biglietterie dei Bottini dell’Olio.
Cifre che se messe insieme ad una vera e propria cultura della accoglienza, sbozzata ma ancora informe, darebbe alla città più ossigeno di quanto già la brezza di mare non faccia.
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