La Pasqua dei cristiani comincia sempre con una chiesa vuota e buia. Lo abbiamo visto anche noi in diretta tv, su Telegranducato, dal santuario di Montenero, sulle colline di Livorno.
E’ il buio della notte (e della morte) che viene rischiarato dal fuoco nuovo a cui si accende il grande cero. Ecco, questo cero resterà qui accanto all’altare 50 giorni, fino alla Pentecoste. E’ il segno di Gesù risorto, come si legge nel vangelo (la notte quello di Matteo, il giorno quello di Giovanni) e come testimoniano in molti. Lo sottolinea nelle due omelie il vescovo di Livorno Simone Giusti, che guida le celebrazioni e che possiamo sentire nei nostri telegiornali (qui la diretta streaming).
Una speranza per tutti
Anche le campane hanno suonato a festa, al momento del canto del Gloria. Nella veglia esso è preceduto dal solenne annuncio pasquale. Altri segni della madre di tutte le veglie, la più importante, il cuore e il fulcro del cristianesimo: la Parola della salvezza (dalla creazione ad Abramo a Mosè, poi i profeti e Gesù), l’acqua che ci purifica (non a caso ogni cristiano rinnova le promesse del suo battesimo).

mons. Simone Giusti
Questo però è un periodo particolare e i fedeli in chiesa non ci sono, non ci possono essere. Una privazione che costa, aveva detto lo stesso Giusti nella liturgia del giovedì santo, un sacrificio accettato per il bene di tutti, per fermare il contagio. Ma noi – dice ancora mons. Giusti – non siamo formiche schiacciate da un virus. Abbiamo la speranza, abbiamo un orizzonte di vita davanti. Che può rafforzarsi anche in questo periodo di clausura forzata.
Il messaggio di Pasqua di tre vescovi
Ai telespettatori di Telegranducato anche quest’anno i vescovi dedicano un messaggio speciale. Diretto a tutti, ma proprio a tutti. Oltre a mons. Giusti, ci sono mons Giovanni Paolo Benotto, arcivescovo di Pisa, e di mons. Andrea Migliavacca, che guida la diocesi di San Miniato. Sono in onda alle 15.10 e in tanti altri orari della nostra programmazione di questi giorni.