MASSA- La pressione a riaprire continua. Voce per voce il coro si allarga e dopo l’avance tenace di CONFINDUSTRIA a livello generale e di CNA altri due pressing si aggiungono, specialmente dalla Toscana.
E’ di nuovo Confindustria a farsi viva, questa volta prendendo a cuore un settore specifico, quello dell’industria del marmo.
Lo fa il Presidente di di Confindustria Massa-Carrara Lucchetti con una lettera indirizzata al governatore Rossi: “ Le imprese del marmo possono riaprire in sicurezza, ma se non ripartiamo subito perderemo molte imprese e molti posti di lavoro”.
La previsione fatta dall’Istituto di ricerca della Camera di Commercio di Massa-Carrara indica che nel prossimo bimestre, senza cambiamenti, la metà delle imprese della provincia avrà dimezzato l’occupazione e quelle lapidee dimezzeranno quasi il fatturato.
E’ soprattutto l’export a soffrirne con il settore della escavazione, lavorazione e spedizione del marmo.
In questo periodo non solo è difficile conquistare nuovi clienti, comprensibile, ma col fermo nazionale mentre altri paesi si fanno avanti perché in attività, ecco che vanno perse commesse e preferenze.
Le imprese sono pronte a riattivarsi con la garanzia di osservare ogni procedura di sicurezza a tutela dei lavoratori e nel totale interesse degli stessi datori di lavoro.
Altro settore che dire in criticità è voler essere moderati è tutta la filiera dell’agriturismo per la quale Confagricoltura evidenzia a gran voce quanto sia pericoloso pensare a prolungare il Lockdown.
Per quello che concerne il periodo primaverile che di per se occupa almeno il 65% delle prenotazioni, preferendo i turisti scivolare verso il mare per il periodo estivo, la stagione è saltata. Le prenotazioni annullate per tutto il periodo fino alla fine di maggio.
Questo azzeramento completo è stato stimato in un danno di decine di milioni di euro.
Confagricoltura evidenzia che la Toscana in questo settore è la regione con il più alto numero di attività dedite all’Agriturismo con 4600 aziende e 65 mila posti letto.
Come trovare il modo di riaprire al flusso di arrivi?
La media annua dei frequentatori raggiunge quota 4 milioni di presenze. Il fatturato nazionale è di 600 milioni di euro, 160 dei quali Made in Tuscany.
Al momento, sentite le realtà della regione, le disdette raggiungono il 45% del totale, tenuto conto che ci sono prenotazioni, specie dall’estero, che per avere sicurezza di trovar posto hanno già fissato per giugno, luglio, agosto e settembre e se l’emergenza Covid dovesse protrarsi in relazione alla pericolosità di assembramenti, allora il problema sarà superiore alle misure di sostegno al reddito e i rinvii dei pagamenti finora previsti perché a prescindere da una eventuale indicazione temporale di via libera, occorre un margine di tempo a precedere che possa permettere una adeguata politica di marketing sia nel proporsi che nel convincere a fugare paure.
Ne parliamo nei nostri notiziari che possono essere seguiti in contemporanea su mobile con la diretta di Live Tv.