LIVORNO - Gli amaranto vedono sfumare la prima vittoria in campionato all'84'; finisce quindi 1-1 tra Olbia e Livorno. Toscani a segno con Mazzeo al 65' che lasciato completamente solo, insacca sul preciso traversone di Porcino dalla sinistra. Bravo Marsura a liberarsi degli avversari per poi servire Porcino. Chi l'avrebbe mai detto che il gol sarebbe arrivato proprio da lui, Mazzeo (seconda rete con la maglia del Livorno) che ha raggiunto l'isola la mattina stessa di questa domenica, giorno della partita, intorno alle 6 con conseguente sveglia alle 5. Il motivo? Per problemi logistici non aveva potuto fare il tampone prima e senza quello, rigorosamente con esito negativo, non si parte. Al tempo del Covid succede anche questo.
Una partita dai ritmi bassi, con poche pallegol create anche se a dire il vero è stato l'Olbia a rendersi più pericoloso grazie a quel sinistro, che a Livorno tanto manca, del "Puma" Emerson che pennella sempre tiri ed assist perfetti come in occasione della rete di Cocco, lo stesso che al 38' si è divorato, a dir poco, un gol praticamente già fatto. Buona la prestazione di Romboli tra i pali amaranto.
Grande la delusione per il Livorno di Dal Canto; i tre punti sarebbero valsi almeno il doppio considerando il caos societario che regna sovrano da oltre un mese a questa parte:“Siamo stufi di parole inutili - aveva dichiarato il tecnico nel pre partita, che tra l'altro aveva a disposizione soltanto 16 giocatori contro i 23 degli avversari e non certamente a causa del Covid - Un giorno ci viene detto che siamo vicini al fallimento e l’indomani che andiamo in serie B (il riferimento è alle parole di Mariani che lasciano onestamente allibiti , ndr). Prima di parlare bisognerebbe che qualcuno riflettesse - prosegue - Stiamo lavorando da quaranta giorni in condizioni pessime e sento parlare di serie B. Lo trovo irrispettoso soprattutto nei confronti dei tifosi. Ho già vissuto situazioni difficili ad Arezzo e Siena ma non mi era mai successo di allenare un gruppo con così pochi giocatori”. La rabbia di Alessandro Dal Canto rispecchia esattamente quella dei tifosi amaranto che anche questa volta devono rimandare la soddisfazione per quella che sarebbe stata l'unica gioia calcistica labronica degli ultimi tempi. I tanto attesi primi tre punti, sfumati, incredibilmente a dieci minuti dalla fine di Olbia-Livorno.
Capitolo società. Entro venerdì c’erano da pagare i contributi ma il Livorno ne avrebbe saldati soltanto una parte, 200mila euro (i soldi arrivati dalla Lega come prima tranche del “paracadute”) e dunque meno della metà di quanto dovuto; in questo caso ci sarebbe una nuova penalizzazione. Capitolo fideiussione: da una parte Mariani sostiene che l’assenza di una firma di Navarra sta fermando tutto ma dall’altra si sostiene che questa firma non blocca niente e la fideiussione si poteva fare tranquillamente. Una cosa è certa: Navarra, che era già andato alla rottura con Banca Cerea, non vuole avere niente a che fare nemmeno con Mariani (l’uomo che parla da futuro “patron” anche se il nuovo presidente potrebbe diventare Heller) tanto che la società, su disposizione di Navarra al momento ancora presidente, non gli ha permesso di accreditarsi come Livorno Calcio.
Legame tifosi-squadra. Il Livorno non è soltanto caos societario, continui braccio di ferro tra i soci ma è anche passione, forte senso di appartenenza. L'amaranto sono anche e soprattutto i tifosi che hanno accompagnato la squadra fino quasi alla banchina da cui è salpato il traghetto della Grimaldi con destinazione Olbia, cantando cori e sommergendo il pullman con fumogeni.
Il servizio con gli highlights di Olbia-Livorno nel corso dei nostri notiziari (14.30 e 20.30) visibili in diretta anche sulla Web TV.