Inquinamento da Pm10: limitazioni a Pescia

L’ennesimo sforamento della centralina capannorese che rileva la presenza di inquinamento da polveri sottili ha indotto la regione Toscana ad adottare provvedimenti per  contenere il fenomeno. Provvedimenti relativi al Comune di Pescia.

In particolare l’organo regionale incaricato di verificare la qualità dell’aria ha deciso di chiedere lo stop per quattro giorni , dal 14 al 18 novembre, degli impianti di riscaldamento a biomasse delle abitazioni, tranne il caso in cui rappresentino l’unica possibilità di riscaldamento dell’ abitazione. In altre parole è vietato accendere caminetti e stufe di vecchia generazione, tranne quelle a pellet, che sono consentite, perché producono una quota di monossido di carbonio elevata. Questa misura, come tutte le altre di questo tipo, non vale per le abitazioni poste a una quota superiore ai 200 metri sul livello del mare.

Insieme a questo divieto, l’ordinanza di Giurlani invita anche i cittadini ad adottare comportamenti virtuosi per contribuire al miglioramento della qualità dell’aria.

Pescia

"Sistematicamente , in assenza di interventi strutturali a livello nazionale e non solo, il problema si ripresenta. L’inquinamento da pm10 è una preoccupazione che riguarda tutti, anche se abbiamo già avanzato la proposta di ridiscutere la nostra appartenenza a questo comprensorio di valutazione ambientale, perché probabilmente Pescia vive una situazione diversa dalla Piana di Lucca"- commenta il sindaco di Pescia Oreste Giurlani - "In ogni caso noi facciamo la nostra parte perché la tutela dell’ambiente è un obiettivo prioritario della nostra azione amministrativa".

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