ROSIGNANO- La festa della Toscana è viva nonostante i limiti dati dal Covid e la sua ventesima edizione viene svolta in modo digitale come promosso dal Comune.
Siamo alla 20 esima edizione a ricordo di una data che potesse riconoscere la valenza di una terra unica come la Toscana.
Una storia corposa per una terra che era già riconosciuta prima di tutte le altre “regioni” del Belpaese come unica e già distinta nei suoi aspetti geografici, sociali e linguistici.
Quella del 30 novembre 1786, riferentesi alla abolizione della pena di morte da parte del Granduca Pietro Leopoldo è una data che rende la Toscana la prima terra al mondo che garantisce la piena dignità ad ogni singolo essere umano, quale che sia.
Con l'istituzione della Festa della Regione Toscana ogni Comune, ogni Ente o altro si vuole ricordare la grandiosità dell'atto di civiltà legislativa messo a punto da Pietro Leopoldo, per non cancellare dalla memoria di tutti l'origine del cammino lungo e tortuoso per la salvaguardia dei diritti dell'uomo che ha visto la Toscana e i suoi governanti del passato svolgere un ruolo da protagonisti e non da comprimari.
Un cammino che continua incessantemente come "La Carta dei diritti dell'Unione Europea" del 2000 ha sottolineato sentendo la necessità di ribadire, ancora oggi, il diritto di ogni uomo a non essere condannato a morte da altri uomini.
Il Comune di Rosignano ha promosso una “Maratona” digitale aperta a tutti col fine di “illuminare” la strada del Diritto.
Ne parliamo nei nostri notiziari che possono essere seguiti su cellulare e smartphone in contemporanea con la diretta di Live TV.
Uno speciale è stato realizzato nel merito e andrà in onda sempre su granducato in questi giorni di festa della Toscana.
Nel dettaglio del servizio i modi per poter partecipare a questa iniziativa che vede coinvolte principalmente le scuole del comprensorio.
Chiudiamo con una curiosità di ordine storico
In considerazione del fatto che Lucca, nel 1786, come altri cinquanta comuni della regione Toscana attuale, non faceva parte del Granducato, il Consiglio Comunale di Lucca votò a maggioranza, nel 2000, un atto con cui impegnava l'allora Sindaco Pietro Fazzi a non aderire alla festa regionale.
La contestazione alla festa da parte del Consiglio Comunale di Lucca non stava nel mancato riconoscimento del grande valore delle riforme leopoldine, bensì nel non voler identificare il Granducato di Toscana e la dinastia lorenese quali unici Stati storici della odierna regione.
Infine anche il Comune di Lucca è entrato a farvi parte a partire dalla edizione del 2009, modificando la sua posizione dopo dibattito e votazione in seno al Consiglio Comunale.