FIRENZE- la strada di Grande Comunicazione o SGC che da Firenze porta a Pisa e a Livorno sembra cadere a pezzi. Nessuno può pretendere che sia stata costruita con gli stessi ingredienti con i quali vennero costruite le strade nella germania degli anni trenta. Dovevano aiutare l’industria dell’automobilismo in crescita ma al contempo sopportare il flusso delle panzer divisionen in spostamento per la conquista dell’ Europa.
Di questi tempi ma dieci anni fa c’era il programma del presidente di allora Enrico Rossi sull’ingrandimento della SGC. Un progetto a tre corsie, una trasformazione in una sorta di autostrada.
Ma le autostrade si pagano e quindi era pronto un progetto con pedaggio ma mettere i caselli ad ogni svincolo sarebbe stata una impresa eccessiva, c’è però la tecnologia; tappezzando il tratto di telecamere si impiega il sistema free flow, una sorte di grande fratello che avrebbe visto da dove si entrava e dove si usciva e poi avrebbe sviluppato un pedaggio attraverso un sistema del quale se ne è persa la memoria come tutto il resto ragionato da Regione, Anas e Governo di allora.
La SGC si alimenta grazie ad una stesa di autovelox che modulano la velocità dei mezzi a singhiozzo ma è facile incapparci ed ecco in media i 12 sistemi di controllo fatturano fino a 1400 euro l’ora.
Una strada che produce un discreto fatturato ma che rimane in sostanza pericolosa con un bilancio medio di 200 sinistri e 5 morti ogni anno.
Ora i guasti portano a chiusure di tratti per pericolose crepe nella parte più vecchia della superstrada, all’altezza dello svincolo di Ginestra Fiorentina, costruito 50 anni fa.
Ma anche il tratto più recente, quello posteriore alla zona della Rotta, andando da Firenze verso il mare con la spaccatura di un giunto che fuoriesce dal tratto stradale e provoca il taglio netto delle gomme ad una ventina di auto, senza contare una altra dozzina che per concausa finiscono per collidere tra loro.
Insomma niente sogni in grande per una strada che nacque come idea di collegamento alternativo alla autostrada ma che è divenuto l’asse sul quale si sposta l’80% del traffico ovest-est-ovest.
Il fattore che non venne pensato 50 anni fa è sicuramente il clima cambiato e peggiorato al punto da creare problemi negli assetti idrogeologici e la terra quando cambia e si muove, non conosce ostacoli, li frantuma.
Ne parliamo nei nostri notiziari che possono essere seguiti in contemporanea con cellulare e smartphone con la diretta di Live Tv