PISA - Ritmi di lavoro, indennità Covid, sicurezza, corretto inquadramento personale. Sono solo alcune delle ragioni che hanno portato i lavoratori Amazon allo sciopero nazionale di questo lunedì.
In testa ci sono i sindacati Cgil Cisl e Uil, che hanno proclamato lo sciopero e organizzato i presidi in tutto il paese. I lavorati con le braccia incrociate sono un esercito: 9.500 addetti al magazzino e 15 mila driver in tutto il Paese.
"Amazon manifesta l'indisponibilità cronica ad un confronto con le rappresentanze dei lavoratori in spregio alle regole previste dal CCNL. Il colosso di Seattle deve prendere atto che il sindacato fa parte della storia e del percorso costituente del nostro paese e con questo deve confrontarsi". Così i sindacati.
Sciopero Amazon, manifestazioni anche in Toscana
In Toscana sono circa 800 i lavoratori, tra dipendenti e appalti, al servizio del colosso dell'e-commerce. Questi si sono riuniti in presidio sia a Pisa che a Calenzano, nel fiorentino. Inoltre, durante la manifestazione pisana, ha sfilato una vera e propria colonna mobile di furgoni bianchi.
Una giornata di mobilitazione nazionale che mette in luce alcune delle criticità legate alle nuove professioni, alla nuova tendenza che il mercato del lavoro sta assumendo in relazione anche al progresso tecnologico.
L'azienda risponde
Nel pomeriggio è arrivata una nota di risposta da parte di un agenzia che opera per conto di Amazon.
"La nostra priorità è consegnare ai clienti mantenendo le promesse fatte: per questo continuiamo a lavorare come sempre, nel rispetto dei nostri dipendenti e dei loro diritti. Il tasso adesione allo sciopero in Amazon è stata inferiore al 10%, mentre quello riferito dai nostri fornitori dei servizi di consegna intorno al 20%."
Nei nostri telegiornali, un servizio dedicato sempre visibili online sulla Live-Tv di Telegranducato. Inoltre, faremo il punto sulle nuove frontiere dell'occupazione nella prossima puntata della nostra trasmissione Elementi, in onda sabato 27 marzo alle 11.45.
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