ISOLA DEL GIGLIO - L’Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa) lancia un mailbombing contro la caccia ai mufloni dell’Isola del Giglio.
Si può sottoscrivere la protesta alla pagina web https://www.oipa.org/italia/mufloni-isola-del-giglio-mailbombing, che inoltrerà automaticamente la lettera di dissenso alle autorità coinvolte nella decisione di rendere cacciabili questi maestosi animali se avvistati fuori dal Parco dell’Arcipelago toscano.
L’Oipa chiede alla Regione Toscana e all’Ente Parco dell’Arcipelago toscano di sospendere immediatamente le uccisioni dei mufloni del Giglio. In piena crisi ambientale e di fronte a soluzioni alternative valide e non cruente, non è pensabile che, ancora oggi, si ricorra alle armi e a una carneficina che non risparmia nemmeno le femmine gravide e i cuccioli.
«Una politica lungimirante, anche nell’interesse economico dell’isola, dovrebbe fare il possibile per individuare degli strumenti capaci di tutelare la vita degli animali nell’ottica di una convivenza pacifica con la nostra specie», commenta il presidente dell’Oipa, Massimo Comparotto. «Contrari a questo massacro sono non soltanto gli attivisti giunti sul posto, la cui posizione è sostenuta da studiosi, esperti del settore e da diverse associazioni, ma anche la maggioranza degli isolani, i turisti e gli agricoltori che, riuniti nel comitato Save Giglio, smentiscono l’esistenza di danni alle colture causati dai mufloni, come invece si vorrebbe far credere per giustificare la mattanza».
La Regione Toscana, con delibera di Giunta n. 813/2022, ha approvato il Piano di prelievo del muflone 2022-2023, dando il via libera agli abbattimenti nell’area dell’isola non rientrante nella zona di protezione. Nel mirino dei cacciatori di selezione, autorizzati a sparare dal 1° ottobre 2022 al 15 marzo 2023, anche “femmine adulte, sottili (tra i 12 e i 24 mesi) e piccoli (di entrambi i sessi)”, come si legge nel provvedimento.