Pedaggio per i tir sulla Fipili, Giani conferma

Eugenio Giani spiega subito, in apertura della seduta del Consiglio regionale di questo martedì, perché ha proposto di introdurre il pedaggio per i tir sulla Firenze Pisa Livorno. La novità dovrebbe scattare tra un anno, quando diventerà operativa la società regionale “Toscana Strade”. Ad essa dovrà essere affidata la gestione di questa superstrada e magari anche di altre.

Il presidente riprende molte delle ragioni che aveva già spiegato qualche giorno fa, in una conferenza stampa, soprattutto una: consentire interventi strutturali su questa strada così importante per la Toscana.

I costi non sono sostenibili e neppure i fondi europei possono essere utilizzati per questo scopo. Ecco perché la giunta pensa ad un pedaggio selettivo, senza intralci (con 5 archi e il telerilevamento). Nello studio degli esperti si presume che ci sia un ricavo di circa 15 milioni, con un pedaggio che ammonterebbe al 70% di quello dell’autostrada Firenze-Mare.

La novità del pedaggio per i tir consentirebbe anche di alleggerire il traffico pesante sulla FiPiLi. E’ ovvio che oggi i tir in transito in Toscana, di fronte all’alternativa, scelgono quella senza costi, questo potrà cambiare. L’interrogazione era stata presentata dal portavoce dell’opposizione Marco Landi, dopo la conferenza stampa di Giani e dell’assessore Baccelli che avevamo rilanciato anche noi.

Giani risponde anche alle polemiche sul personale di supporto alla giunta, i suoi consiglieri. La questione la pone la consigliera Tozzi del Gruppo Misto. Non è cambiato niente, assicura il presidente, rispetto alla giunta Rossi, solo i nomi sono diversi.

Alcuni consiglieri (tra 5 e 7, dice Giani) ricevono un emolumento, altri 10 lo fanno a titolo gratuito.

Infine dal presidente arriva una rassicurazione per i nostri cinque comprensori sciistici. Ci sono segnali incoraggianti, la neve è arrivata, le piste si riempiono ma certo il danno di fine anno è enorme (il 50% del fatturato). Ora, spiega Giani, sarà fatto tutto il possibile per trattenere almeno tutta l’Imu sulle seconde case dei (senza versarne metà a Roma)

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