Un vero e proprio covo per lo spaccio di droga e per lo smercio di refurtiva in via Cattaneo a Pisa. Lo hanno scoperto gli agenti della Polizia di prossimità e Polizia giudiziaria della Polizia Municipale di Pisa, coordinati dall’Ispettrice Maria Elena Franceschini. I protagonisti dell’attività erano poco più che ragazzi. I loro movimenti, già alla fine dell’estate, avevano insospettito i residenti della zona. E così è scattato il controllo. Con i pattugliamenti e con le telecamere. La prima ipotesi era quella dello spaccio di droga agli adolescenti.
Non solo un covo per lo spaccio
Ma lo scenario era più complesso: tre giovani di nazionalità straniera, appena maggiorenni e con diversi precedenti, oltre a spacciare effettuavano furti in varie zone della città e portavano lì la merce.
C’era anche una bicicletta del valore di 5000 euro, rubata nel negozio “Papini”. C’erano computer (i ladri avevano agito da Metarock di piazza Facchina, rompendo la vetrina con un tombino). Insomma allo spaccio della droga (cocaina e hashish che confezionavano nel cortile del palazzo) si affiancava un’altra attività illecita.
La perquisizione è scattata martedì mattina. Gli agenti (alcune decine, con l’impiego di due cani antidroga) hanno operato in quattro appartamenti. Oltre a via Cattaneo anche in via Perio, via Simon e p.le Martin Luther King. C’erano anche gli uomini del Nosu Il nucelo di sicurezza urbana) e del Nucleo Centro Storico.
Il ritrovamento
Cos’hanno trovato? Alcune dosi di cocaina, sette grammi di hashish e due bilancine elettroniche perfettamente funzionanti. E poi appunto tanta refurtiva.
La bicicletta è stata subito restituita all’anziano proprietario, che era quasi incredulo per il ritrovamento. “Mi ci sono voluti due mesi di pensione. Ero disperato e avevo perso fiducia. Grazie a voi ho recuperato fiducia e bicicletta…”, ha commentato.
A conclusione dell’operazione i tre indagati sono stati denunciati per detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti, furto aggravato e ricettazione in concorso fra loro. Non solo a loro carico c’è anche l’accusa di aver determinato a commettere reati persone minori di anni 18.
Ha contribuito al buon esito dell’operazione, con le proprie segnalazioni, è stato il Comitato sguardo di vicinato