LIVORNO- Una nuova speranza che accende le luci sul mondo down arriva dalle parole e dalla presenza della professoressa Laura Cancedda che è la ricercatrice italiana dell’ IIT di Genova che anche a livello internazionale è riuscita ad accendere i riflettori sui suoi studi relativi ai deficit cognitivi, a cominciare dalla Sindrome di Down. La professoressa Cancedda annunciò, ripresa da più media, l’avvio di una sperimentazione su alcuni diuretici con l’obiettivo di approdare a una prima formulazione di terapia farmaceutica. Che, ovviamente, avrebbe un valore a dir poco “rivoluzionario”.
L’appuntamento livornese, organizzato nella sede del Parco del Mulino arriva proprio allo scadere di quei due anni di sperimentazione. L’illustre professoressa ha relazionato in questa sede i primi risultati di quella sperimentazione che segnerebbe una svolta storica nelle terapie dei ragazzi down e dell’autismo. E, a margine, anche un’occasione di importante visibilità per il Parco del Mulino e per la città di Livorno stessa che si inserirebbe in un progetto più ampio di rete associativa con altre realtà regionali e nazionali.
Tutto è legato ad una proteina, la NCC1 che funge da trasportatore del sodio-cloro che è vitale per l’impiego della forza cerebrale che funziona in maniera anomala nei soggetti che sono coinvolti nella sindrome di down, dell’autismo e della epilessia.
Potrebbe essere una vera e propria rivoluzione, imminente, quella di avere un farmaco che sia in grado di portare una cura su queste voci di malattia sin’ora legate solo a sostegno e aiuto.
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