La Golar Tundra è entrata nel porto di Piombino quando mancavano pochi minuti alle 23 di domenica. L’ultimo traghetto era partito mezz’ora prima. L’hanno trascinata quattro rimorchiatori, i piloti del porto l’hanno guidata in una manovra complessa, viste le dimensioni, di semirotazione. Tutto è accaduto molto lentamente ma in perfetta sicurezza, sotto lo sguardo dei tecnici Snam e del presidente commissario Eugenio Giani.
Nella stessa zona ci sono le grandi luci che rischiarano l’area del cantiere di Snam , dove si stanno ultimando i grandi tubi che collegheranno la nave alla rete.
Ci sono voluti 26 giorni di navigazione dai cantieri di Singapore perché la nave arrivasse qui. Giovedì aveva attraversato il canale di Suez ed era apparsa nel Mediterraneo. Domenica è rimasta per quattr’ore nel golfo di Follonica, prima dell’ultimo tratto di mare da percorrere.
La Golar Tundra è lunga quasi 300 metri ed è molto alta: 55 metri. Non si muoverà più da qui per tre anni, anche qualche settimana in più visto che l’entrata in funzione è prevista per il mese di maggio. Una nave gemella farà rotta per il porto di Ravenna, ma i tempi lì sono più lunghi. Resta il dubbio su dove sarà il rigassificatore dopo questi tre anni. Per Giani la soluzione più probabile è nell’Adriatico, sempre al largo di Ravenna. La Snam e il Ministero hanno preso tempo.
In diretta nei nostri telegiornali di oggi 20 marzo.