Intorno alle 20 di ieri sera, sabato 22 aprile, la voce della morte della psichiatra vittima dell'aggressione all'ospedale di Pisa. responsabile di 'salute mentale' a Pisa ha cominciato a circolare con insistenza. E l'hanno rilanciata medici e rappresentanti delle istituzioni. L'Ordine degli psicologi della Toscana ha espresso subito le sue condoglianze in una nota alla stampa. Lo stesso hanno fatto molti sindaci e amministratori.
Poco dopo le 21 però una nota ufficiale dell'azienda ospedaliera pisana ripeteva che era in gravissime condizioni ma che la donna, Barnara Capovani (55 anni) era ancora viva.
I medici hanno tentato di salvarla con un secondo intervento chirurgico, dopo il primo che le avevano fatto poche ore dopo la terribile aggressione. Ma le speranza erano davvero ridotte al lumicino.
La caccia all'aggressore (forse individuato)
Erano da poco passate le 6.30 del pomeriggio di venerdì, quando, all'uscita dal lavoro, sempre all'interno dell'ospedale Santa Chiara, la donna è stata aggredita violentemente. Il responsabile, secondo fonti investigative, potrebbe essere un suo ex paziente, comunque una persona che lei aveva curato in passato. L'uomo avrebbe agito con premeditazione, studiando i percorsi della vittima dopo il lavoro e l'avrebbe attesa nascondendosi in una siepe. Lì aveva nascosto anche una mazza per colpirla. La polizia è sulle sue tracce fin dalla notte tra venerdì e sabato.
In un quadro clinico così compromesso per la psichiatra vittima di questo gesto assurdo e senza nessuna spiegazione, sono cominciate anche le polemiche sulla insufficiente sorveglianza della struttura. Nessuno evidentemente si è accorto di quello che stava accadendo e nessuno è riuscito a fermare l'aggressore.
in aggiornamento nei nostri telegiornali di oggi, domenica 23 aprile.