Psichiatra uccisa, cordoglio e rabbia

La morte di Barbara Capovani, la psichiatra uccisa a colpi di spranga venerdì scorso al Santa Chiara di Pisa, suscita commozione e rabbia.

Domenica pomeriggio, dopo tante voci che giravano già dal giorno prima, i medici ne hanno dichiarato la morte cerebrale. E, secondo la sua volontà, le hanno espiantato gli organi. Salveranno altre persone, questo voleva lei. Tutto il personale del reparto di 'salute mentale' la ricorda come una donna solare, altruista, sempre pronta ad aiutare gli altri.

Il presunto assassino (ma i dubbi sulla sua colpevolezza ormai sono davvero pochi) è un paziente che aveva seguito quattro anni fa. Glielo avevano mandato dalla Questura e lei aveva compilato il referto medico.

Da allora l'uomo, oggi 35enne, ha covato una vendetta atroce. Ha provato ad incontrarla giovedì, il giorno prima dell'agguato, ma lei non era di turno. E così è tornato il giorno dopo. Ha organizzato tutto: ha nascosto l'oggetto che poi ha usato per ucciderla, ha portato con sè un cambio di abiti.

Insieme al dolore adesso c'è la rabbia di familiari, amici e colleghi. Perchè quell'uomo non è stato fermato prima? E perchè la sorveglianza dell'ospedale non ha funzionato? Anche su questo ora serviranno delle risposte.

Un nuovo servizio sulla psichiatra uccisa è nei telegiornali di oggi, 24 aprile.

Condividi questo articolo

Pubblicità