PISA - E' stato fissato per la mattina di questo mercoledì l'interrogatorio di garanzia di Gianluca Paul Seung, il 35enne di Viareggio, che è stato arrestato domenica mattina dalla polizia, per omicidio volontario premeditato, accusato di aver aggredito e causato la morte della dottoressa Barbara Capovani, la psichiatra aggredita venerdì pomeriggio presso l'ospedale Santa Chiara e deceduta dopo due giorni di agonia. Dal momento del suo arresto, Seung si è chiuso nel più assoluto silenzio anche se avrebbe fatto girare sui social, tramite suoi conoscenti, un video nel momento del suo arresto.
Una vicenda che ha scosso tutto il mondo sanitario e non solo, nella mattina di lunedì gli operatori di tutti i reparti di psichiatria in Italia si sono fermati per alcuni minuti di silenzio in ricordo della dottoressa Capovani. Al Santa Chiara, i colleghi di Barbara si sono riuniti in un'atmosfera di grande rabbia e dolore per quanto accaduto. Intanto all'ospedale di Cisanello le équipe chirurgiche hanno concluso le procedure necessarie per la donazione degli organi, come voluto dalla stessa dottoressa. I funerali si svolgeranno in forma strettamente privata come richiesto dalla famiglia ed in tale giorno il sindaco ha già annunciato lutto cittadino, mentre il 3 maggio ci sarà una fiaccolata in piazza Vittorio Emanuele alle ore 20.
La vicenda drammatica della morte della dotteressa Capovani sta sollevando a livello nazionale la questione sicurezza degli operatori sanitari, e soprattutto la realtà delle Rems residenze per l'esecuzione delle misure di sicurezza "È urgente una revisione dell'attuale impianto legislativo, ma soprattutto invertire la rotta dopo 20 anni di tagli lineari per aumentare sensibilmente i posti letto nelle Rems che potrebbero almeno in parte ridurre il problema".
Lo ha detto Liliana Dell'Osso, presidente eletto della Società italiana di psichiatria e direttrice della clinica psichiatrica dell'Azienda ospedaliero universitaria pisana. La psichiatra ha poi ricordato che "dei professionisti sanitari che subiscono aggressioni fisiche, uno su tre è psichiatra e donna (nel 70% dei casi)". Del resto, ha aggiunto Dell'Osso, "una revisione legislativa è quanto mai necessaria, perché la sacrosanta chiusura degli Opg introdusse la psichiatria sociale in una Paese che allora era molto diverso da quello di oggi, dove dobbiamo fare i conti quotidianamente con psicopatologie che derivano da dipendenze di ogni tipo e psicotici che abusano di sostanze o che sviluppano un odio contro la medicina e gli specialisti, alimentato anche da una politica indifferente se non addirittura connivente, con certi estremismi dell'antipsichiatria sociale".