Come va la sanità toscana? I giudizi sono diversi e si basano anche sulle esperienze personali di ciascuno. Di oggettivo ci sono però alcuni dati: quelli sui livelli essenziali di assistenza (lea) che mettono la Toscana al secondo posto dopo l’Emilia Romagna (l’anno di riferimento è il 2021).
E poi c’è l’indagine ancora più recente (2022) del Mes, il laboratorio di management e sanità della Scuola Superiore Sant’Anna. Che ha utilizzato trecento indicatori: il 38 per cento migliora, il 25 per cento è stabile e il 37 per cento peggiora rispetto all’anno precedente. Quali sono le criticità maggiori? Sono quelle che riguardano la salute mentale, e le richieste di prestazioni ambulatoriali e diagnostiche. E naturalmente c’è la grande questione dei pronto soccorso.
Le altre criticità della sanità toscana
Criticità ci sono anche per i tempi di accesso a interventi chirurgici di priorità alta. Alcuni esempi: tumore alla prostata e al polmone, protesi d’anca, interventi per ernia, ernie inguinali.
I ricercatori stimano che per le visite ambulatoriali e gli esami diagnostici la Toscana è riuscita a soddisfare le richieste per più del 60% dei casi. Per l’esattezza il 63% per le visite e il 60% per gli esami.
Migliorano gli indicatori che misurano la qualità dei processi clinico assistenziali (per esempio per il tumore alla mammella). Il 71% delle fratture del femore vengono operate entro due giorni. I parti cesarei restano in percentuale uguale al passato: 18,4%.
Il nodo del 'pronto soccorso'
Gli abbandoni in pronto soccorso non presidiati passano dal 2,9 al 3,8 per cento, con punte del 6,3 per cento all’azienda ospedaliera pisana e del 6,9 per cento a Careggi a Firenze. In diminuzione invece le dimissioni volontarie da ricovero.
Cresce l’assistenza domiciliare. Margini di miglioramento ci possono essere nella gestione della cronicità e nelle cure palliative (il valore è ancora inferiore all’obiettivo del 55 per cento).
Salute mentale, è una vera emergenza (in tutta Italia)
La salute mentale resta anche qui un’emergenza. Peggiora la tempestività di presa in carico entro sette giorni e la continuità di presa in carico per minorenni e maggiorenni,
Cresce l’uso degli antibiotici, soprattutto quelli in età pediatrica e questo non è un fattore positivo.
Infine aumenta il ricorso alla sanità digitale: le ricette dematerializzate sono arrivate al 95 per cento, il fascicolo sanitario elettronico è sempre più utilizzato da medici di famiglia e pediatri. Ma si sono fermate quasi tutte le televisite dopo il boom del Covid.
Un servizio è nei nostri telegiornali della sera di oggi, 1 giugno 2023.