Prevenire e combattere l’Hpv (Human papilloma virus)

PISA - PISA - Prevenire e combattere l’Hpv (Human papilloma virus): un convegno internazionale nella città della torre. Prevenire e combattere l’Hpv: come? Attraverso programmi di screening, campagne di vaccinazione e cure sempre più innovative, frutto della ricerca e dello studio degli esperti che tornano a riunirsi dopo il periodo del covid a Pisa in un convegno internazionale presieduto dalla dott. Laura Del Bono.

L’Human papilloma virus rappresenta la malattia sessualmente trasmessa più diffusa al mondo, interessa circa l’80% della popolazione sessualmente attiva e provoca il 5% di tutti i tumori nel mondo. Ed è vecchia come l’uomo visto che colpiva già ai tempi dell’Homo di Neanderthal. Per affrontarla occorre un approccio medico adeguato e anche una maggiore sensibilizzazione sulla patologia tema, forse dai più poco conosciuta.

Del Bono: “Ogni anno nel mondo a circa 600.000 persone viene diagnosticato uno dei sei tipi identificati di cancro correlato all'Hpv; solo il cancro della cervice uterina è responsabile della morte di oltre 300.000 donne all'anno, una statistica – continua Del Bono - che è ancora più devastante perché è in gran parte prevenibile. Ma occorre tempestività, multidisciplinarietà e un livello avanzato di sviluppo del sistema sanitario. Diversamente, la malattia può svilupparsi.”

Oggi nel mondo vengono acquisite ogni giorno più di 1 milione di infezioni sessualmente trasmissibili (IST), la maggior parte delle quali è asintomatica. E l’Hpv è fra queste, anche se oggi la prevenzione ha più armi a disposizione. Intanto è ormai dimostrato che il sesso maschile costituisce il principale serbatoio biologico del papilloma virus. Ma la vera sfida è evitare che esso provochi malattie più gravi.

E i virus purtroppo lo fanno. In Italia l’8.5% dei tumori è di origine virale; nel 2022 sono state 390.700 le nuove diagnosi di tutti i tumori (205.000 negli uomini e 185.700 nelle donne). Nel 2020 erano 376.600 (194.700 negli uomini e 181.900 nelle donne).

Sono dati allarmanti che fotografano quella che rappresenta per gli esperti una sfida da affrontare con un approccio integrato, frutto del confronto tra i massimi esperti internazionali che si sono dati appuntamenti a Pisa nelle scorse ore.

Quello che gli esperti vogliono chiarire subito è che il cancro da Hpv non è comunque solo un problema genitale femminile ma rappresenta un rischio per tutti, benché sia più frequente in alcune situazioni (in soggetti con Hiv-Human immunodeficiency virus, sottoposti a trapianti, che praticano rapporti omosessuali o portatori di altre infezioni o alterazioni della flora batterica intestinale).

Nell’Azienda Ospedaliero-Universitaria Pisana dal 2015 si è sviluppato un percorso multidisciplinare che pone al centro le persone con infezione da Hpv e che va dalla prevenzione alla diagnosi, alle possibilità di trattamento. La pandemia non ha rallentato né interrotto queste attività cliniche.

Ora, con il convegno, riprendono anche le attività di studio e confronto.

L’appuntamento di Pisa si inserisce nella due giorni organizzata dalla Regione Toscana per offrire, a chi ancora non l’avesse fatto, la possibilità di vaccinarsi contro il papilloma virus, arma di prevenzione contro il tumore al collo dell’utero per le donne e delle mucose genitali dei maschi (può causare anche l’infertilità). Lo lancia la Regione assieme ai pediatri. L’opportunità di vaccino gratuito non riguarda solo le ragazze ma anche i ragazzi (quelli nati dal 2006 in poi), dagli undici anni in su. E, a detto degli esperti, prima ci si vaccina, maggiore è la risposta immunitaria, numeri alla mano. Contro il papilloma virus conviene dunque vaccinarsi. La vaccinazione è efficace soprattutto se effettuata prima dell’inizio dell’attività sessuale.

Quasi tutti i carcinomi del collo dell’utero, spiegano i relatori del convegno, sono la conseguenza di infezioni di questo particolare virus a trasmissione sessuale, l’Hpv; e siccome il vaccino usato negli ultimi anni è sicuro e protegge contro nove tipi di papilloma con un’efficacia del 90-95 per cento, sottolineano, grazie ad una buona copertura vaccinale i tumori di questo tipo – che causano in Italia ancora oltre mille decessi all’anno - potrebbero diventare rarissimi.

Il convegno di Pisa pone l’accento sulle novità e sui progetti di ricerca fondamentali per vincere la sfida HPV. Per questo è stata accolta con favore la notizia diffusa nel corso del convegno delle risorse dei fondi PNRR (Circa un milione di euro) che saranno destinato alla ricerca sul tema con la realizzazione di 4 strutture ad hoc in Italia: 2 nel Centro Sud, 1 al Nord e 1 nel Centro e quella che avrà sede nel centro Italia sarà ospitata a Pisa.

Alzare il livello di consapevolezza sui rischi legati all’HPV è uno degli obiettivi della Regione Toscana che ha programmato, allo scopo, anche un’apposita campagna di comunicazione, in più lingue accanto ad una campagna vaccinale articolata in due giornate diverse, quella del 9 e quella del10 giugno.

Vi potranno partecipare tutte le ragazze e i ragazzi di undici anni compiuti e coloro che ne hanno comunque diritto in base al calendario vaccinale regionale. Il 9 giugno i pediatri hanno organizzato nei propri ambulatori aperture con invito diretto inviato nelle scorse settimane ai genitori dei propri pazienti.

Il 10 giugno, dalle 11 alle 17, i ragazzi, con i loro genitori, potranno invece recarsi, senza prenotazione, in ventitré centri vaccinali delle tre aziende Asl toscane. Quelli della Asl centro sono San Salvi e Le Piagge a Firenze, il distretto di Borgo San Lorenzo, il dipartimento prevenzione ad Empoli, il distretto di Lastra a Signa, quello di Pontassieve e i dipartimenti di prevenzione di Pistoia e di Prato: otto strutture in tutto. Nell’Asl Toscana Sud Est aderiscono in dieci: saranno aperti il centro vaccinazioni di Arezzo, il poliambulatorio di Bibbiena, quello di Cortona, l’ospedale della Gruccia di Montevarchi, il poliambulatorio di Sansepolcro, il dipartimento prevenzione di Siena, l’ambulatorio vaccinazioni degli Ospedali riuniti a Montepulciano, il distretto di Poggibonsi, il dipartimento prevenzione di Grosseto e il presidio ospedaliero San Giovanni di Dio ad Orbetello.

Cinque sono le strutture a cui si potrà rivolgere nella Usl Toscana Nord Ovest: il distretto di Avenza a Carrara, l’ambulatorio vaccinale di Capannori, l’ambulatorio di igiene pubblica a Pisa, a Pontedera e a Livorno.

Il vaccino è gratuito dagli undici anni compiuti fino a ventisei da compiere per le ragazze nate dal 1993 in poi. Se, alla chiamata per il pap test a venticinque anni, una donna non fosse vaccinata all’infanzia, le sarà offerto di farlo in quell’occasione. Per i maschi il vaccino gratuito è stato introdotto per i nati dal 2006 in poi. Anche in questo caso la chiamata è dopo aver compiuto undici anni ma solo fino a diciotto anni da compiere: trascorso questo termine si può richiedere di vaccinarsi, ma si dovrà compartecipare al costo.

Intanto a richiamare l’attenzione sul tema la scultura del maestro Gianfranco Meggiato che campeggia in piazza dei Miracoli. L’opera è stata scelta per la locandina dell’evento.

Condividi questo articolo

Pubblicità