La Torre perde il suo salvatore. E’ morto a 90 anni l’ingegner Michele Jamiolkowski. Viveva a Torino, dove aveva insegnato geotecnica al Politecnico. Nel 1990 prese le redini del Comitato Internazionale per la salvaguardia della torre pendente. E contribuì a stabilizzarla, con un team di esperti e imprese.
L’operazione durò dieci anni, durante i quali il campanile venne chiuso. L’intervento ridusse di 40 centimetri lo strapiombo, garantendone appunto la stabilità almeno per qualche altro secolo. E la progressione è continuata fino ai giorni nostri (di altri quattro centimetri).
La riapertura avvenne a metà dicembre del 2001 e dal nostro archivio riproponiamo le immagini di quell'evento. Jamiolkosky, schivo alle telecamere e ai riflettori, ricevette tanti riconoscimenti delle istituzioni, quelle cittadine e non solo.
Negli anni precedenti aveva anche lavorato ai primi progetti del ponte sullo Stretto e dopo l’impegno per la torre di Pisa si dedicò ad un’altra grande opera di respiro mondiale: la salvaguardia di Venezia (da cui nacque il progetto del Mose.).
Del suo lavoro a Pisa aveva detto: "È stata una esperienza magnifica, un grande lavoro di squadra. Le abbiamo allungato la vita di 3-400 anni". Il salvatore della torre se ne va adesso, proprio alla vigilia della festa più bella per la città. Un servizio con le nostre immagini d'archiviso stasera nel nostro telegiornale.