Roma- La Scuola sta per tornare ad aprire i propri battenti, sempre più cigolanti e questo a causa di una somma di problematiche che si fanno sempre più incalzanti. Tra queste un crescendo dell’abbandono scolastico che pone l’Italia al primo posto a livello di Unione Europea. E’ una delle conseguenze ad una crescente povertà educativa del Paese. l’impoverimento culturale cammina mano nella mano al peggioramento delle condizioni economiche e sociali delle famiglie. Bassi livelli di apprendimento e abbandono scolastico sono poi correlati alla condizione di Ne-et: i giovani che non studiano, non lavorano, non sono in formazione con un 23% tra i ragazzi compresi nella fascia 15-29 anni, il doppio rispetto a Francia o Germania. In Italia sono 1 milione e mezzo i minori che vivono in povertà assoluta, altri 2,2 milioni sono in povertà relativa. La povertà educativa è un problema complesso. Non incide solo sui singoli ma sul futuro e sullo sviluppo di tutto il Paese. Riguarda tutti e comincia dall’età degli asili nido, la cui presenza o meno sul territorio segna già la differenza. Il 12,7% degli studenti non arriva al diploma e c’è poi il 10% del totale dei diplomati, senza le competenze minime necessarie per entrare nel mondo del lavoro o dell'Università. L’emergenza Covid ha peggiorato molti indicatori, come l’aumento della dispersione implicita, termine con cui si intende “la quota di studenti che terminano il loro percorso scolastico con competenze di base inadeguate in tutte le materie rilevate nelle prove Invalsi. La percentuale di ragazzi con competenze inadeguate è passata dal 7% del 2019 al 10% del 2021. Arrivare a terminare gli studi con scarse competenze porta più facilmente all’abbandono degli studi, al limbo dei Neet, alla rinuncia a costruire un futuro migliore. Il contrasto alla dispersione scolastica dovrebbe essere una priorità del Paese, chiedono le associazioni in campo da anni sul tema. In accordo con i principi sanciti dalla Costituzione italiana, l’istruzione deve essere per tutti: eppure sta diventando sempre più cara, a partire dai libri di testo. E quando un ragazzo ha difficoltà, le ripetizioni diventano una spesa insostenibile per le famiglie e molti restano indietro, rallentando ed infine fermandosi mettendo una seria ipoteca sul proprio futuro.
