Livorno- Dalla messa al concerto, la città omaggia le 8 vittime della tragica alluvione che si abbatté il 10 settembre 2017 provocando anche ingenti danni in molte parti della città.
Ritrovarsi insieme e squarciare il buio del baratro con la semplice fiamma di una fiaccola che da sola può far poco ma che insieme alle altre trasforma. E’ la comunità che non deve dimenticare che per un senso “familiare” che unisce chi vive nello stesso luogo non può farlo. Una comunità che ricorda ancora come nel colloso metro di fango in cui si trovarono molte zone cittadine, si formò uno spirito di unione in cima al quale è diventato epico l’esercito dei bimbi motosi, capaci di trasformare parte della tragedia in una pagina che entra nella storia e che impone un atto di sprone per chi ha il controllo delle cose a dimostrarsi degno di coloro che hanno fatto molto con la propria presenza e una vanga e un secchio tra le mani.
Una fiaccolata che raggiunge la Rotonda d’Ardenza dove è presente un contributo di fotografie che ricordano quanto raccontato anche da Granducato nello scorrere di quelle cupe ore. Un benvenuto ai partecipanti alla fiaccolata con un breve momento musicale con il coro spring time diretto dal maestro Cristiano Grasso.
I volontari, tanti i nuovi e molti dei veterani come le associazioni presenti anche loro alla Rotonda con i mezzi e i macchinari che rendono robusta la cintura protettiva della protezione civile.
Capitolo finale della giornata il concerto eseguito alla chiesa di San Ferdinando nel quartiere della Venezia. Un ultimo omaggio alle vittime, realizzato dalla volontà della amministrazione comunale in collaborazione con la fondazione Goldoni, il Conservatorio Pietro Mascagni, l’Accademia degli Avvalorati con una orchestra congiunta e condotta dal maestro Maurizio Preziosi per l’esecuzione di un ricco repertorio di composizioni che dalla età barocca arrivano ai giorni nostri.
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