Roma- E’ la 73° giornata nazionale per le vittime degli incidenti sul lavoro e nei capoluoghi di provincia si svolgono programmi dedicati, noi seguiamo quelle di Livorno e di Pisa. Deposizioni di corone prima di recarsi ai palazzi del governo municipale e confrontarsi tra amministrazioni e maestranze competenti. Una condizione davvero in peggioramento. A livello nazionale, nei primi sette mesi dell’anno le vittime sono già state 559. La maglia nera va alla Lombardia con 74 decessi, la Toscana è a quota 21. Rispetto all’anno precedente si registra un aumento del 4,4% e non può essere valutato il biennio precedente a causa delle restrizioni indotte dalla pandemia Covid. Nel 2019 in totale furono 1205, l’anno prima 1279. I numeri in se e per se cosa possono indicare? Che la punta dell’iceberg dei decessi è spessa e si allarga a percentuali più elevate quando si calcola le invalidità che possono rimanere permanenti e scendere a quelle temporanee. Il settore più pericoloso è quello dei Trasporti e del Magazzinaggio cui seguono il settore costruzioni e le attività manifatturiere. Cortei con le insegne delle categorie, delle amministrazioni comunali, la santa messa che viene officiata nella chiesa di Santa Cristina a Pisa e alla cattedrale di San Francesco a Livorno. La fascia d’età più pericolosa non è quella “iniziale” ma quella di gente già esperta e navigata, tra i 55 anni e i 65. Un allarme viene lanciato dai responsabili di zona che segnalano una diminuzione delle denunce di infortunio pari al 22% rispetto al 2022. Potrebbe essere un buon segnale di maggiore attenzione ma la percentuale è così elevata da suscitare perplessità. Ogni anno sono fatte promesse solenne di impegni e maggiori attenzioni normative volte a garantire la necessaria sicurezza sul lavoro ma i numeri non sembrano indicarlo, nonostante la giornata riceva il pieno sostegno del Presidente della Repubblica. Nel frattempo l’ANMIL ha suddiviso l’Italia in zone a colori, come ai tempi dell’incidenza del Covid. Una zona rossa costituita da regioni con incidenza infortunistica superiore al 125% rispetto alla media nazionale, una zona arancione con incidenza al 100% e una zona gialla con incidenza al 75% e una zona bianca con una incidenza inferiore al 75% e al di sotto della media nazionale nella quale sono presenti solo due regioni, la Toscana e il Molise. Una buona notizia che da merito agli impegni ma che mantiene un numero di sinistri pur sempre elevato. Se ne parla nei nostri notiziari che possono essere seguiti in contemporanea su cellulare e smartphone con la app Live Tv del sito Graducatotv.it