Su Giani candidato a sindaco di Firenze verrebbe da dire che frenano tutti ma ormai l’accelerazione c’è stata. Dopo tante voci più o meno nascoste, l’ipotesi che il presidente della Regione lasci l’incarico per andare a Palazzo Vecchio oggi appare tutt’altro che campata in aria.
Giani candidato se...
All’inizio dell’estate, di fronte alle difficoltà di scegliere per il dopo Nardella, una parte del Pd lo aveva corteggiato. Lui però aveva smentito pubblicamente. A settembre la svolta. C’erano risposte più vaghe da parte sua, non si escludeva più categoricamente quella possibilità. Anche perché nello stesso momento si complicava la successione al sindaco uscente, Nardella. Con polemiche durissime ogni volta che veniva avanzato un nome. Lo stesso Giani aveva proposto la sua assessora all’ambiente, Monia Monni, molto ben vista dalla segreteria nazionale.
La questione si deciderà nelle prossime settimane. Giani, da abile politico qual è, difficilmente prenderà adesso una posizione netta. Anche per una ragione di opportunità: il suo mandato scade 15 mesi dopo le elezioni a Firenze. Queste ultime ci saranno infatti il 9 giugno del 2024. Per la Regione (presidente e Consiglio) si voterà nel settembre del 2025 (o forse dopo, visto che il governo pensa di unire tutte le Regioni al voto).
Le conseguenze che il Pd teme
Cosa accadrebbe in caso di candidatura di Giani? Niente fino alla sua eventuale elezione. Se diventasse sindaco di Firenze dovrebbe però lasciare la carica di presidente della Regione. Il Consiglio verrebbe sciolto e ci sarebbero elezioni anticipate. La grande paura del Pd è proprio questa: perdere la Regione anche per colpa di un voto anticipato. D’altro canto, ragiona qualche dirigente del partito, Giani è il nome migliore per la corsa a Firenze. Non è una scelta facile, certamente. L’impressione è che il Centrodestra attenda questa decisione per fare le sue mosse (consapevole forse che Giani candidato a Firenze sarebbe proprio difficile da battere).
Un servizio nel nostro telegiornale di oggi 11 ottobre