Per una presunta combine (sempre smentita dai diretti interessati) tre giovanissimi calciatori dello Zambra sono stati squalificati per quattro anni. Una mazzata, che a 15 anni pregiudica tutta la loro carriera.
Il caso torna in primo piano adesso, dopo le pene decisamente più morbide inflitte ai professionisti implicati nel calcio scommesse. Nel nostro telegiornale parla Cristiano Cavallini, direttore generale dell’Asd Zambra Calcio.
Dice che c’è una evidente sproporzione, si chiede provocatoriamente: “siamo forse figli di un dio minore?”.
E a Telegranducato annuncia che la società riccorerà alla giustizia ordinaria, per “ristabilire la verità dei fatti”.