Dopo dieci aumenti consecutivi, che hanno portato il costo del denaro ad un livello molto alto, la Bce adesso si ferma.
Il tasso principale resta dunque al 4,5%. La decisione è arrivata all’unanimità dopo la riunione di questo giovedì che si è svolta ad Atene.
La prima conseguenza è che non aumentano un’altra volta i costi di mutui e prestiti (che segue sempre il tasso europeo e che quindi in poco più di un anno è passato da un valore negativo, sotto lo zero, ad un 4% e oltre).
La seconda conseguenza è che si comincia ad intravedere uno stop all’inflazione record di questi 18 mesi: gli analisti pensano che l’obiettivo del 2% sia raggiungibile già nel 2025.
E tuttavia la presidente della Bce Christine Lagarde non ha voluto confermare che l’attuale livello dei tassi sia il «picco» della stretta. Tanto meno si è sbilanciata sul tempo di mantenimento di tassi così alti. Anzi, l’ipotesi di un taglio è «assolutamente prematura» e non è neppure stata discussa. Una piccola doccia fredda insomma dopo la buona notizia