Protezione civile: le richieste dei sindaci

Sulla protezione civile i sindaci chiedono una svolta.

Da quindici giorni il maltempo non dà tregua alla Toscana e si contano i danni enormi che abbiamo documentato anche noi, in tv.

Per i danni, ma anche per l’opera necessaria di prevenzione, adesso l’Anci, l’associazione dei comuni, chiede al Governo un intervento economico diretto. Cioè, nello specifico, che ci sia un fondo nazionale da destinare alle città per le attività comunali di protezione civile. Se ne fa interprete Paolo Masetti, che è il sindaco di Montelupo Fiorentino ma che è anche il delegato dell’Anci proprio per la protezione civile. La richiesta è pressante, visti anche i problemi di bilancio dei Comuni.

Non solo soldi per la protezione civile

C’è poi un’altra richiesta che in Toscana viene portata avanti con forza dai sindaci di Livorno e Carrara, particolarmente colpite in questi giorni, di un maggior coordinamento d’area. Insomma che tutti i provvedimenti (quello della chiusura delle scuole, per esempio) valgano per ogni comprensorio e non solo per il singolo Comune. E per questo chiamano in causa la Regione Toscana a cui chiedono anche previsioni e allerta più puntuali. Il Lamma, che elabora le previsioni meteorologiche alla base di ogni decisione, lo sappiamo, è una eccellenza nazionale. Ma i sindaci adesso chiedono che ci sia una indicazione ancora più precisa degli orari in cui le perturbazioni possono colpire duramente. Lunedì scorso l’allerta arancione valeva per tutte le ventiquattr’ore, ma ogni zona è stata colpita in tempi differenti e per fortuna per poche ore.

Insomma, di fronte alla fragilità del nostro territorio e all’intensità dei fenomeni meteorologici di questi ultimi anni, servono più risorse, certamente, ma anche una migliore organizzazione di tutta la protezione civile. E’ un problema di tutti e non solo toscano, ovviamente. Anche il sindaco di Milano Sala è sceso in campo per denunciarlo, dopo l’ennesima esondazione del Seveso.

 

 

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