LIVORNO – Aree rifiuti sotto sequestro, la Commissione Regionale di Inchiesta fa tappa sulla costa per visitare di persona a Livorno la RARI e la LONZI e a Rosignano la REA IMPIANTI.
Nel percorso di visita, la Commissione promossa dal Consiglio Regionale e presieduta da Giacomo Giannarelli, oltre agli aspetti strutturali dialoga con le dirigenze.
Per la RARI una serie di interrogativi che vanno ad intersecarsi con molteplici aspetti.
La azienda viene sequestrata nel 2017, a dicembre, insieme alla LONZI per traffico illecito di rifiuti.
Attualment ela RARI è stata dissequestrata ma siamo in odore di cessione.
Almeno un ramo dell’azienda è nelle attese di acquisto di una azienda genovese la IREOS.
Dal punto di vista occupazionale, dei 25 dipendenti ne sono rimasti 3 e sul futuro stesso dell’area non mancano voci di delocazione.
Nel merito è intervenuto Giannarelli il quale ribadisce essere competenza della Regione individuare quali aree offrire per questa opportunità.
Non spetta ad altri soggetti giuridici quindi.
Resta fermo il punto che chi delocalizza o chi subentra debba avere un piano di investimenti che segue le specifiche di legge.
Oltre a questo la Commissione segue anche la vicenda di problemi occupazionali che si sommano con una crisi di insieme di tutta la zona.
La Commissione ha ben presente che determinati interventi di saltimento sono necessari e quindi c’è la necessità che si torni ad averne operativi.
Lo dichiara esplicitamente lo stesso presidente Giannarelli come riportato nei nostri notiziari che possono essere seguiti anche in diretta su LIVE TV.
Sicuramente è da tenere in forte considerazione che nel corso del tempo si è inserito un allargamento dell’urbanizzazione che deve essere tenuto a valore.
L’obiettivo di fondo della Commissione viene così riassunto dallo stesso Giannarelli
“Capire a che punto si sia, in termini di prospettive di reinserimento di questi binari di trattamento dei rifiuti, come anche dei livelli occupazionali collegati “.