MONTENERO (LI) – Da domenica 7 aprile , ogni domenica alle 8.30 del mattino, Telegranducato trasmetterà in diretta (in tv e in streaming a questo indirizzo) la messa dal Santuario di Montenero. Qui si venera la Madonna delle Grazie, che nel 1947 è stata proclamata patrona della Toscana.
(Dopo la diretta, il video della Messa dal Santuario di Montenero sarà disponibile on demand)
Prima messa con il vescovo Giusti
La prima messa in diretta sarà celebrata dal Vescovo di Livorno Simone Giusti, che avrà modo (attraverso Telegranducato) di rivolgere un saluto a decine di migliaia di telespettatori in Toscana e ad altrettanti collegati via internet e smartphone in tutto il mondo. In America Latina e in India, in particolare, ci sono tante comunità devote alla Madonna di Montenero.
Nel 1982 arrivò qui anche san Giovanni Paolo II, prima di celebrare la messa in piazza della Repubblica e concludere la sua visita alla diocesi di Livorno. Volle pregare da solo davanti all’immagine di Maria, come un qualsiasi fedele.
Un legame forte con la Toscana
La storia del Santuario corre parallela a quella del territorio e della sua gente, e vi si intreccia in maniera profonda. Gli ex voto (almeno quelli che si sono conservati) testimoniano miracoli, grazie, intercessioni della Vergine. Li troviamo dappertutto nelle gallerie interne del Santuario. Ci sono quadri (alcuni anche di pregevole fattura e di valore, come quelli di Natali e di Fattori), ci sono disegni, sculture… In ciascuno di essi c’è l’essenza stessa della religiosità popolare.
Nella Galleria dei Comuni oltre duecento stemmi testimoniano la fede e la fiducia che le comunità cittadine ripongono nella Madonna delle Grazie.
Il 'servizio pubblico' della tv
Ad animare la liturgia, ogni domenica mattina, sarà il coro parrocchiale. A celebrare la messa, nelle settimane successive, saranno i monaci vallombrosani. custodi del Santuario dalla fine del Settecento. L’appuntamento dunque è, dal 7 aprile, ogni domenica mattina alle 8.30.
Per Telegranducato questo è ‘servizio pubblico’, un modo per offrire l’opportunità di seguire la messa a chi magari vorrebbe farlo ma non ne ha la possibilità. Ed è anche il modo di valorizzare una perla artistica del nostro territorio. Per la diocesi di Livorno e per i vallombrosani è certamente un modo per rafforzare il proprio legame con i fedeli.