Obiettivo ripartenza, una “fase 2” almeno per le esportazioni. E’ quello che chiede oggi la Regione Toscana. Per questo per tutta la giornata di sabato sono proseguiti gli incontri, le consultazioni con le categorie economiche e con le imprese.
Ne ha parlato l’assessore alle attività produttive Stefano Ciuoffo in diretta a Telegranducato (una sintesi è nei nostri telegiornali di oggi 18 aprile). L’ipotesi prevalente è quella di metà della prossima settimana (22 o 23 aprile), a patto che vanga trovata l’intesa con il governo. Per quali settori? La moda certamente, visto che molti ordini sono in sospeso e attendono solo di essere “evasi”. Il rischio, se l’attività non riparte, è di bruciare nuove commesse e di perdere in prospettiva importanti fette di mercato. Poi anche l’oro, il comparto del marmo.
Sono tutte aziende in grado di lavorare in sicurezza? L’assessore è convinto di sì. Del resto questa è una condizione essenziale per ripartire.
Esportazioni ferme, turismo è "grande malato". Arriverà il 'bonus'
Il “grande malato” adesso è soprattutto il turismo. Non esiste ancora “una” stagione. Non la primavera, ma neppure l’estate.
Occorre riorientarsi per Ciuoffo. Forse su un turismo che sarà solo toscano in una prima fase e poi solo nazionale. Buffa e impraticabile l’idea del plexiglas sulle spiagge, sarà importante invece il bonus vacanze. Non dovrà metterlo la Regione, ci penserà il governo, assicura l’assessore. Che sottolinea come una cifra di 250 euro a persona potrà rivitalizzare in parte questo comparto. Qui le esprotazioni non c'entrano, ma servirà 'esportare' un nuovo modello di comunicazione. E sarà l'occasione anche de-stagionalizzare.
Ripensare la politica
All’orizzonte ci sono anche le elezioni regionali. E, siccome “siamo come nel 1945”, il voto dovrà essere per chi garantisce una prospettiva affidabile, progetti e programmi realizzabili. La rabbia, il malcontento, simpatie e antipatie non avranno spazio nella prossima campagna elettorale. Almeno questo è il suo auspicio, per una Toscana che uscirà ferita da questa emergenza. Che è sanitaria, economica, sociale e anche umana.