LIVORNO - La città di Livorno è stanca, stanca di aspettare, e di sentire parole su parole a cui non seguono i fatti. Testimonianza ne sono i due striscioni di contestazione appesi all'esterno dell'Armando Picchi tra giovedì 14 e venerdì 15 gennaio: "Rispetto", recita quello appeso al di fuori della tribuna centrale, "Non meritate la nostra considerazione, in ogni categoria solo per la maglia", riporta quello all'esterno della gradinata.
Ancora nessuna fideiussione ed è così che il Livorno si presenterà a Sesto San Giovanni per la gara di domenica alle 15 contro la Pro Sesto con una rosa dimezzata rispetto a quella contro la Pro Patria. Due i giocatori positivi al Covid, Alain Fremura e Matteo Di Gennaro, il difensore più importante del Livorno probabilmente il prossimo a partire verso nuovi orizzonti (piace molto all’Alessandria). Fermi ai box anche Bussaglia e Mazzeo quest’ultimo per un indurimento al polpaccio. Non essendoci ancora la fideiussione il direttore sportivo non può operare sul mercato per cui il Livorno non ha ancora potuto sostituire i quattro che hanno esercitato lo svincolo dopo il mancato pagamento della messa in mora: Agazzi, Porcino, Murilo e Marsura. Ed in tutto questo Mazzarani è sempre al Coni ad allenarsi in attesa che arrivi questa fideiussione per poter essere tesserato. L’attesa comunque non può essere infinita. La pazienza inizia a scarseggiare, in città, come raccontano questi striscioni, ma anche tra l’allenatore, il ds ed i giocatori. Il Livorno e Livorno, calcisticamente parlando, sta vivendo un incubo. E la serie D è sempre più vicina.
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