Scacchi, la città ospita il Memorial Falciani

LIVORNO- La città saluta un maestro di scacchi come Carlo Falciani e la ASD Scacchi Livorno con il suo attuale presidente Andrea Raiano coordina il XIV Torneo Città di Livorno.

Un evento dedicato proprio a Carlo Falciani, scomparso nel 2019, autore dei 13 tornei precedenti e quest’anno divenuto Memorial di scacchi a lui dedicato.

Ad ospitare un evento di portata nazionale la Scuola Danza Lady Monica che ha gli spazi sufficientemente grandi per poter condurre in contemporanea un evento che ha richiamato da tutto il paese un centinaio di giocatori.

Un investimento di volontà testimoniato dalle spese sostenute per poter mettere a norma anche il campo di gioco, tavoli più grandi, separatori in plexiglass tra i giocatori e l’occorrente per poter sanificare i pezzi della scacchiera ad ogni partita giocata.

Non è uno sport per vecchi, quello degli scacchi, anzi, forse grazie anche al celebre sceneggiato a puntate “La regina degli scacchi”, il parco giovani è notevolmente cresciuto e in questa manifestazione un terzo dei giocatori aveva una età compresa tra gli 8 e i 12 anni.

Scacchi, coppia che gioca

Grande soddisfazione è stata espressa dagli organizzatori per aver voluto giocare con i notevoli grattacapi che possiamo certo immaginare nei permessi, negli accessi, nel viaggio intrapreso dai competitori che attraversano un paese in guerra contro il virus e in bilico costante tra il rosso e l’arancione.

Livorno ha un richiamo storico antico con gli scacchi e compare citata in un manuale di insegnamento del gioco che fu scritto e stampato nel 1683 da un avvocato e celebre scacchista napoletano ma di origine ebraica, Francesco Piacenza.

Lo stesso racconta che a Livorno, nel carcere dei Bagni Penali, vi fosse un egiziano a nome Kiaws che si vantava di essere imbattibile nel gioco degli scacchi, sport molto praticato dai prigionieri turchi e moreschi.

Chiese gli appositi permessi e sfidò il celebre egizio, si recò a Livorno descrivendola in ciò che più l’aveva colpito e quindi si recò dentro il carcere a sfidarlo.

Nel manuale sottolinea che per lui fu facile vincerlo ma non abbiamo altre fonti che provino la certezza di questo vanto se non il forte influsso che gli scacchi ebbero in una città che aveva molta popolazione tra maghrebini, levantini ed ebrei, che praticavano la disciplina degli scacchi da molto tempo.

Ne parliamo nei nostri notiziari che possono essere seguiti su cellulare e smartphone in contemporanea con la diretta di live Tv.

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