ROMA - Separazioni e divorzi, Dal 28 febbraio cambia tutto. In quella data infatti entreranno in vigore le nuove norme introdotte con la riforma avviata dall’ex Ministro della Giustizia Cartabia, con l’obiettivo di accorciare i tempi rendendo le pratiche più semplici e veloci. Novità che anticipano l’introduzione – nell’ottobre 2024 – del Tribunale della famiglia, istituito "ad hoc" per questo tipo di procedimenti.
Ma vediamo che cosa cambia.
La causa non sarà più divisa in due fasi, davanti al presidente e davanti al giudice istruttore, perché viene eliminata l'udienza presidenziale. I procedimenti di separazione e divorzio contenziosi saranno caratterizzati da atti introduttivi contenenti l’allegazione completa dei fatti e dei mezzi di prova: nel ricorso devono essere contenuti documenti e mezzi di prova, la chiara e sintetica esposizione dei fatti e degli elementi di diritto su cui il ricorso si fonda.
.In sostanza, le parti dovranno produrre autonomamente degli scritti difensivi entro la prima udienza. In modo da velocizzare ed ottimizzare il sistema procedurale
La riforma rafforza poi la centralità dei minori, del loro interesse prevalente, come sancito da tempo dalla giurisprudenza in materi. Minori che durante il processo saranno sempre ascoltati, e da cui dipende il criterio di competenza territoriale. Il tribunale competente sarà dunque quello della residenza abituale del minore.
I genitori che intendano separarsi dovranno inoltre presentare al giudice un piano che illustri gli impegni e le attività quotidiane dei minori. Un piano che possa essere la base per il magistrato da cui partire nel decidere su affido, collocamento e diritto di visita.
Infine, con il ricorso introduttivo, le parti in causa dovranno allegare la situazione patrimoniale ed economica degli ultimi tre anni. Il giudice, qualora rilevasse omissioni allo scopo di non pagare quanto dovuto, potrà sanzionare con il risarcimento dei danni.
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